Dimagrire senza una vera dieta? Si può, secondo un team di medici e scienziati dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Glagow. Basta aggiungere alla propria alimentazione una piccola molecola di propionato, un acido grasso che i ricercatori hanno collegato in forma sperimentale a una forma di fibra alimentare presente nella cicoria. Alcuni test preliminari svolti hanno dato risultati sorprendenti, dimostrando come i soggetti in sovrappeso che avevano assunto regolarmente la molecola di propionato a ogni pasto, per sei mesi, avevano ridotto il proprio grasso addominale.

Una scoperta che intimorisce dal punto di vista alimentare e probabilmente farà storcere il naso a molti dietologi: la scoperta del team britannico è infatti legata all’inserimento del propionato in tutta l’alimentazione, come molecola base – ad esempio – del pane. Il propionato, di per sè, ha un sapore orribile: si orienta verso l’aroma dell’aceto, con connotazioni molto più marcate. È però una sostanza che il nostro corpo produce naturalmente nel colon quando la fibra alimentare non viene digerita, ma fermenta ad opera dei batteri intestinali.
Il propinato ha dimostrato di saper sopprimere l’appetito e mandare al cervello un segnale di sazietà, portandoci in maniera naturale a mangiare di meno. In una prima fase, a 20 volontari è stata somministrata innocua inulina, oppure il nuovo ingrediente creato con il propionato, denominato Ipe. Di fronte a un buffet da cui potevano mangiare liberamente, i volontari che avevano ingerito l’ingrediente Ipe hanno consumato il 14% di cibo in meno.
Nello step successivo a 49 volontari in sovrappeso è stato somministrato Ipe oppure inulina in polvere da aggiungere al cibo ogni giorno. Dopo 24 settimane, 6 dei 24 volontari sotto inulina avevano acquisito più del 3% del loro peso corporeo, contro un solo soggetto del gruppo Ipe. Il professor Frost, autore della ricerca, ha spiegato che la maggior parte delle pillole oggi in commercio, si concentra sulla perdita di peso, ma il lavoro della sua equipe non vuole andare in quella direzione: “Non siamo alla ricerca della perdita di peso, ma piuttosto cerchiamo di impedire alle persone di aumentare di peso e diventare grassi. A lungo termine questo particolare ingrediente alimentare potrebbe prevenire l’aumento di peso e quindi ha il potenziale per essere un importante strumento di salute pubblica”.