Avete mai sentito parlare di psoriasi genitale? Non è una cosa molto frequente ma in rari casi si può manifestare. Ed è bene sapersi come comportarsi. Per quanto imbarazzante il problema sia, è bene non farsi sopraffare dalla vergogna e parlare subito con un medico. Se la psoriasi che si manifesta generalmente sul corpo è abbastanza frequente, quella dei genitali è rara. Ma esiste. Quando a essere interessate sono le parti intime, di solito la diagnosi arriva in ritardo, un po’ perché i diretti interessati tendono a posticipare la visita per pudore, un po’ perché di solito, all’inizio, si pensa ad altre problematiche come funghi, verruche o semplici eritemi. “La buona notizia è che esistono cure efficaci – ricordano gli esperti americani della National Psoriasis Foundation come si legge sul Corriere della Sera -. Troppo spesso le persone temporeggiano, si confidano con amici o magari con il farmacista, ma serve una diagnosi precisa e una visita con il dermatologo, che può prescrivere la cura più idonea nel singolo caso”. Continua a leggere dopo la foto
In genere la psoriasi si manifesta con la formazione di placche sormontante da squame biancastre, nell’area genitale, però, la faccenda cambia. Le zone colpite da psoriasi possono essere arrossate, levigate, secche. Ecco perché spesso la psoriasi genitale può trarre in inganno anche i medici. In genere questo tipo di psoriasi si sviluppa più comunemente nella parte alta delle cosce, soprattutto sull’inguine, vicino all’ano, sul pube e sia sui genitali che al loro interno. In casi rarissimi compare anche dentro la vulva. Continua a leggere dopo la foto
Quali altri sintomi possono farci sospettare che si tratti di psoriasi? Il prurito che tende a peggiorare se non si inizia una terapia. “A nessuno piace l’idea di avere un problema nelle parti più intime del corpo e di farsi vedere – ha detto al Corriere Abby Jacobson, membro del comitato medico della Fondazione -, ma bisogna sempre ricordare che tutti i medici hanno fatto lunghi anni di scuola e di pratica, rotazioni nei reparti e al pronto soccorso. Sono preparati a vedere ogni sorta di patologia e per quanto possa sembrare sgradevole al paziente, per un medico è differente: ha scelto di curare le persone, qualunque sia il problema che deve affrontare”. Continua a leggere dopo la foto
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E allora come ci si deve comportare? Bisogna parlarne col medico. Se questo prescrive una cura che funziona, bisogna farglielo sapere con onestà. A ogni modo, la cura per la psoriasi va seguita per filo e per sogno. Altrimenti non si ottengono i risultati sperati. “Poiché la pelle dell’area genitale è sottile – ha aggiunto Jacobson – molti rimedi topici (creme, unguenti, gel e simili) usati per la psoriasi in altre parti del corpo non sono adatti. Solitamente si usano creme a base di steroidi, che riducono infiammazione e prurito, ma che non possono essere applicate troppo a lungo perché rischiano di causare altri effetti collaterali. In alternativa ci sono preparati con la vitamina D e altre cure con azione antinfiammatoria, lenitiva e assorbente. Le terapie a disposizione sono diverse e efficaci, ma servono costanza e dialogo con il dermatologo per risolvere il problema. Infine è importante usare biancheria intima non troppo spessa e di un buon cotone, carta igienica di buona qualità e adottare ogni accorgimento utile per proteggere la cute il più possibile”.
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