L’Oms mette in guardia dal consumo eccessivo del prodotto alimentare: “in larghe quantità è potenzialmente cancerogeno”. È quanto emerge da una uno studio condotto sul carcinoma epatocellulare, un tipo di cancro al fegato, condotto su un campione di persone e su animali da laboratorio. Nello specifico il prodotto è stato inserito nella categoria Gruppo 2B che contiene anche l’estratto di aloe vera e l’acido caffeico presenti nel tè e nel caffè, ha affermato Paul Pharoah, professore di epidemiologia del cancro presso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles.
A tranquillizzare subito gli animi è Francesco Branca, direttore della nutrizione e della sicurezza alimentare dell’Organizzazione mondiale della sanità che spiega: “Non stiamo consigliando alle aziende di ritirare i prodotti, né stiamo consigliando ai consumatori di smettere del tutto di consumarli”. Il consiglio, piuttosto, è per la moderazione.
L’Oms dichiara l’aspartame potenzialmente cancerogeno
A finire sotto la lente di ingrandimento dell’Oms è stato l’aspartame, additivi utilizzato nelle bevande nei prodotti zero zucchero. Secondo il gruppo Jecfa, il comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari formato dall’Oms e da un’altra agenzia delle Nazioni Unite, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura la dose consigliata di consumo di aspartame è quella già evidenziata nel 1981.
Da zero a 40 milligrammi per peso corporeo. “. Con una lattina di bibita analcolica senza zucchero contenente tipicamente 200 o 300 mg di dolcificante aspartame, un adulto del peso di 70 kg dovrebbe quindi consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare il limite, supponendo che non venga assunto ulteriore aspartame da altre fonti. Il problema è per i grandi consumatori”.
“Chi beve una bibita ogni tanto non dovrebbe preoccuparsi”. L’aspartame è un dolcificante naturale, a basso contenuto calorico e usato in tutto il mondo. Al momento è comunque difficile evitare l’aspartame, essendo tuttora il più celebre sostituto dello zucchero e quindi presente in diversi prodotti industriali come snack e bevande, a causa del suo potere dolcificante di 200 volte superiore rispetto al classico saccarosio.