Si va dal chirurgo o dal medico estetico per ringiovanire lo sguardo, e si rischia di tornare con un aspetto ‘paralizzato’ e spento, un po’ ‘da pesce lesso’. Lo sguardo è una delle zone più delicate del volto: in cui si evidenziano prima i segni di invecchiamento, ma è anche una delle più problematiche, dove l’intervento sbagliato può causare danni funzionali. “Borse, palpebre gonfie o cadenti, occhiaie, zampe di gallina richiedono la giusta competenza per essere trattate, altrimenti sono guai seri – afferma Renata Migliardi, chirurgo oculoplastico di Torino – Prima di decidere di intervenire, ci sono cose che ogni paziente dovrebbe sapere per ottenere il risultato che sogna ed evitare future complicazioni”.
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Primo: non sottovalutare mai il tipo di intervento, anche se si tratta di filler riassorbibili o medicina estetica: “Sono solo punturine? Fino a un certo punto – afferma Migliardi – Si tratta di sostanze controllate e sicure che nella stragrande maggioranza dei casi producono un ottimo risultato estetico e poi sono riassorbite dal corpo senza problemi. Possono però insorgere, in rari casi, delle complicanze, anche a distanza di anni. Ad esempio – ricorda – una complicanza dei filler con acido ialuronico nelle occhiaie è la comparsa di gonfiore anche dopo 2-3 anni dall’iniezione. Si tratta di un problema facilmente risolvibile con delle iniezioni di ialorunidasi, un enzima che ‘mangia’ l’acido ialuronico. Purtroppo non tutti i medici lo sanno, e rivolgendosi a quello sbagliato si rischia un calvario infinito”.
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Caffeinanews by AdnKronos