Macchie in rilievo, bozzi e protuberanze più o meno pronunciate sulla pelle possono derivare da una serie di patologie, benigne o meno, ma nella maggior parte dei casi sono innocue. La pelle quando subisce un insulto fisico, chimico, biologico, reagisce e a volte cerca di difendersi diventando rossa, desquamando e magari sviluppando prurito in corrispondenza della macchia. La manifestazione iniziale prende il nome di «lesione elementare primaria» mentre la sua evoluzione favorisce la comparsa delle «lesione elementare secondaria». Ad esempio la ferita è quella primaria e la crosta quella secondaria. A volte manifestazioni apparentemente simili possono riferirsi a patologie completamente differenti: malattia infettiva oppure infiammatoria. Una delle malattie che può colpire la pelle è la cheratosi seborroica, una forma tumorale benigna che interessa la pelle; si manifesta con macchioline marroni-brunastre generalmente in rilievo. (Continua a leggere dopo la foto)
La superficie delle aree colpite da cheratosi seborroica tende a squamarsi e a formare crosticine untuose inclini a staccarsi. Considerata la somiglianza con le verruche, la cheratosi seborroica è nota con il termine verruca seborroica: le formazioni seborroiche non sono contagiose, né infettive e, contrariamente alla cheratosi attinica, non possono evolvere in forme tumorali maligne. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’aspetto delle macchie può essere fuorviante e quindi è sempre meglio rivolgersi a un medico per avere una giusta diagnosi. Il dermatologo deve diagnosticare correttamente il disturbo, analizzando ogni singola verruca: i segni lasciati da questa patologia assomigliano infatti a segnali di malattie cutanee ben più gravi come il melanoma piano.