”Probabile cancerogeno”. Così è stato etichettato nel 2006 negli Stati Uniti l’acido perfluoroattanico o Pfoa, un derivato chimico utilizzato nella fabbricazione del teflon, materiale molto impiegato nella produzione dei rivestimenti delle pentole antiaderenti. La definizione, data dalla US Environmental protection agency (Epa, l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente), ha portato l’Epa alla decisione di eliminare il Pfoa entro il 2015 dai processi di produzione, per limitare l’inquinamento ambientale.
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”Non è il caso di farsi prendere da paure irragionevoli – sottolinea Antonio Pastore, direttore della clinica di otorinolaringoiatria all’azienda ospedaliera universitaria Arcispedale Sant’Anna di Ferrara al Corriere della Sera – perché sono già stati fatti molti studi su queste sostanze in precedenza e le ricerche hanno dato esiti contraddittori”. Una posizione condivisa dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (European food safety authority) che si è espressa in materia nella pubblicazione numero 653 del 2008 ”Inoltre – prosegue l’esperto – il Pfoa, la sostanza sotto accusa, viene usato solo come agente emulsionante durante il processo di produzione del teflon. In altre parole, è soltanto un coadiuvante e non è presente nel prodotto finale, ovvero nelle padelle”. Insomma, i risultati delle diverse analisi effettuate negli anni – come dicharano gli stessi studiosi britannici, autori dell’ultima ricerca – parlano chiaro: il pfoa è un sorvegliato speciale, su cui è bene indagare ulteriormente, ma per ora esistono solo molti dubbi e indizi (non prove certe) del suo essere cancerogeno per la salute umana. E le pentole antiaderenti in teflon sono sicure. Tuttavia, un rapporto preliminare dell’Agenzia ha infatti indicato – informa il Corriere della Sera – che l’esposizione a quantità minime di acido perfluorottanoico, o pfoa, ha il potenziale di causare effetti avversi sullo sviluppo, oltre a effetti negativi sul fegato e sugli organi riproduttivi. Questa valutazione, che è basata come quasi tutte le valutazioni di sostanze chimiche su studi sugli animali, verrà sottoposta ora al vaglio di un gruppo di esperti prima di trarre conclusioni sul rischio per la popolazione.
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