Il termine “dispareunia” deriva dalle parole greche δυσ (difficoltà) παρ? (vicino) εÙν? (letto): indica una condizione dolorosa avvertita dalla donna durante il rapporto, in prossimità della zona che interessa la vagina; nonostante sia considerata per lo più un disturbo femminile, la dispareunia può affliggere anche gli uomini, coinvolgendo i genitali. Si stima che la dispareunia colpisca il 12-15% delle donne in età fertile e circa il 45% delle donne nel periodo post menopausa: secondo quanto emerge dalle statistiche, è comprensibile quanto la dispareunia sia diffusa. Ciò nonostante, purtroppo, il disturbo è stato scarsamente considerato dai medici negli anni passati.
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In base alla caratterizzazione delle cause, la dispareunia può essere classificata in tre categorie: multisistemica, multifattoriale e complessa. Per “multi sistemica” s’intende una dispareunia che coinvolge molti sistemi (endocrino, nervoso periferico e centrale, muscolare, vascolare, immunitario); la dispareunia multifattoriale, come preannuncia già il termine stesso, delinea una malattia a cui sono correlati svariati fattori (relazionali e psicologici). Da ultimo, la dispareunia complessa è un disturbo di difficile interpretazione in cui si mescolano più fattori: è un disturbo in cui sono compresi sia gli aspetti analizzati nella multisistemica, che nella multifattoriale.
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