Morire è la paura più grande che l’uomo possa avere. Specie chi soffre della cosiddetta ipocondria. E nel 2018 si sprecano, ormai, i casi di persone affette da attacchi di panico, ansia e stati d’agitazione. Al primo campanello d’allarme, anche per colpa dell’eccessiva disponibilità di informazione di cui si può disporre, si arriva ad attribuirsi auto-diagnosi spaventose. E ci sono malattie che possono colpire improvvisamente, come per esempio ictus e infarto. Queste patologie agiscono, in molti casi, senza alcun preavviso: certo, ci sono delle abitudini della quotidianità che ne favoriscono la manifestazione. Per esempio il fumo, la sedentarietà, una alimentazione scorretta, lo stress, il diabete, l’alta pressione e il colesterolo nel sangue. Ma predire se e quando colpiranno è pressoché impossibile. O quasi. Sì, perché grazie a Riskometer si può prevedere quando l’infarto o l’ictus colpiranno. Si tratta di un’app tradotta in diverse lingue tra cui l’italiano ed è patrocinata dalla World Stroke Organization. (Continua a leggere dopo la foto)
Come funziona quest’app capace – secondo gli ideatori – di predire l’infarto o l’ictus? Riskometer registra le attività di una persona ed eventuali cambiamenti nelle sue abitudini e nello stato di salute nell’arco di un anno: quindi, fornisce indicazioni sul rischio individuale e sui fattori che possono incidere in modo decisivo. Una volta inseriti i propri dati, Riskometer emette la “sentenza”: due valori numerici percentuali (da 0 a 100) rappresentano il rischio assoluto di un individuo di avere un infarto o in ictus nell’arco di 5 e 10 anni e un’altra percentuale che indica il rischio relativo rispetto a un individuo della stessa età e sesso che non presenta gli stessi fattori di rischio. (Continua a leggere dopo la foto)
Le informazioni da inserire sono moltissime. Riskometer fa domande come un vero e proprio medico curante. L’app si informa sull’eventuale presenza di malattie in famiglia p precedenti traumi, dalle abitudini alimentari all’attività fisica svolta. Se la persona dà informazioni veritiere l’app è in grado di dare un risultato molto rigoroso, basato su evidenze scientifiche e linee guida riconosciute. Inoltre, in alcuni Paesi al momento rappresenta l’unico strumento educativo nei confronti di ictus e infarto, vista la mole di informazioni utili che contiene e la sua gratuità. Nel 2015, anno in cui è stata messa a punto la versione inglese, è stata votata come migliore app del settore medicina. (Continua a leggere dopo la foto)
{loadposition intext}
Perché Riskometer ha avuto così successo? Questa app, disponibile per Apple e Android, insegna a riconoscere i sintomi dell’ictus per chiamare subito i soccorsi: anche pochi minuti possono essere decisivi per salvare la vita di una persona o per scongiurare grave invalidità. Anche in persone giovanissime: oggi, infatti, sono sempre più i casi di ictus e infarti che colpiscono anche persone non ancora trentenni.
Leggi anche:
“La vita di Adele distrutta”. Colpita dall’ictus da salone di bellezza: non è così raro come sembra