Camminare aiuta a ridurre lo stress calmando ansia e depressione. A sostenerlo uno studio condotto da Sara Warber, docente presso la University of Michigan, negli USA, secondo il quale a giocare un ruolo di primo piano sarebbe anche il trascorre un po’ di tempo in ambienti naturali. Non soltanto camminare sarebbe quindi un toccasana per la difesa dell’organismo dalle malattie cardiovascolari, dai tumori e dalle patologie degenerative del cervello come ad esempio l’Alzheimer, ma anche il “dove” si passeggiata risulterebbe di particolare importanza. Questo il risultato ottenuto analizzando i profili di 1.991 partecipanti, inclusi nel Walking for Health programme in England. Tale programma promuove circa 3.000 passeggiate a settimana, con più di 70.000 partecipanti regolari ogni anno. (continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2014/12/montagna.jpg?x87950)
In linea con la teoria che trascorrere del tempo nella natura aiuta il cervello a concentrarsi e rendere di più, anche questo studio dimostra come un ambiente naturale non sottoponga la memoria e il sistema di attenzione umano a continuo stress, lasciando libera la mente di rilassarsi e raggiungere uno stato di contemplazione. A beneficiare di passeggiate rilassanti immersi nella natura sarebbero soprattutto coloro che hanno sperimentato una rottura affettiva o la morte del compagno o della compagna, così come coloro che hanno dovuto affrontare una malattia grave o la perdita del lavoro. Boschi e montagne sarebbero i luoghi migliori per ricaricare le proprie batterie mentali. Secondo quanto ha spiegato Warber: “Sentiamo persone che affermano di sentirsi meglio dopo una passeggiata o essere usciti all’aperto, ma finora non c’erano molti studi di queste dimensione a supporto della conclusione che questi comportamenti migliorassero di fatto la salute mentale e il benessere”.