Fitte che colpiscono la gabbia toracica, la zona che va dal collo all’ombelico. Un sintomo diffuso, con il quale tanti di noi hanno avuto familiarità almeno una volta nella vita, e che risponde al generico nome di “dolore intercostale”. Attenzione, però, perché dietro quei segnali potrebbero nascondersi sintomi ben più gravi. (Continua a leggere dopo la foto)
Spesso, infatti, vengono associati a problemi cardiaci, ma non è sempre il cuore a causarli. Nella maggior parte dei casi si tratta di dolori riflessi, localizzabili in realtà negli organi interni o nelle ossa. È possibile però distinguere diversi tipi di dolori intercostali a seconda della zona del corpo colpita. Solitamente a causarli sono problemi ossei come scoliosi, ernia del disco, artrosi della colonna vertebrale, herpes zoster o addirittura una frattura delle costole.
Ma il campanello d’allarme non andrebbe comunque ignorato: a volte, purtroppo, nascondono malattie agli organi interni del torace, come ischemia cardiaca, cardiopatia, pericardite, polmonite, embolia polmonare o tumore. Quando è in corso un infarto cardiaco, inoltre, il dolore parte proprio dallo sterno e si irradia nel braccio sinistro.
È infine possibile che i dolori intercostali siano legati ad ansia, attacchi di panico e nevrosi, causati in questi casi da problemi psicologici e non di natura fisica. Anche i bambini possono soffrirne, classici dolori della crescita che a volte nascondono la presenza di problemi alla colonna vertebrale, e le donne in gravidanza per le modifiche che il feto apporta all’utero.