Efficacia molto elevata, zero tossicità e lunga durata di ogni somministrazione. Sono i principali vantaggi di un nuovo farmaco per la prevenzione dell’emicrania episodica e cronica, patologia che in Italia riguarda 5 milioni di persone. “Si tratta di un anticorpo monoclonale, Fremanezumab, che agisce bloccando l’attività del Cgrp o del recettore Cgrp, la proteina che scatena l’attacco di emicrania – spiega il neurologo e presidente di Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee) Fabio Frediani – Bloccando così il dolore in modo duraturo, tanto che si ricorre a un’iniezione al mese, addirittura una ogni tre mesi secondo altri studi”. “Il confronto con il placebo, che sappiamo essere praticamente acqua – aggiunge Frediani – ha rilevato che la sperimentazione dà più effetti collaterali al placebo che al Fremanezumab”. Se n’è parlato al IX Congresso Nazionale di Anircef, ‘Le cefalee alla svolta verso il futuro’, in corso all’Università Statale di Milano, dove gli esperti sono concordi nel ritenere che dal 1991, quando per la prima volta arrivarono sul mercato i farmaci specifici per gli attacchi di cefalea (i triptani), questo di oggi è un nuovo momento di svolta. (continua dopo la foto)
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Con oltre 1 miliardo di persone che ne soffrono nel mondo, l’emicrania è la terza patologia per prevalenza e la sesta malattia più invalidante a livello mondiale. Secondo il più recente studio sui costi delle patologie neurologiche in Europa, l’emicrania ha un costo per l’economia di 18 miliardi di euro l’anno in termini di produttività e giornate di lavoro perse.
Il neurologo: “Contro emicrania troppo fai da te”
Caffeina news by AdnKronos