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“Ecco come misurare correttamente la pressione”. Braccio sinistro o destro, a che ora del giorno, in che posizione? Tutti i nostri errori, quello che è fondamentale sapere e quando i valori devono preoccuparci

  • Salute

 

Prima di cena, sdraiati sul divano, in tranquillità. E utilizzando il braccio sinistro, perché “gli apparecchi elettronici che sono a disposizione oggi sono destinati all’applicazione al braccio sinistro”. Sono le condizioni ideali per procedere alla misurazione della propria pressione. Lo spiega il professor Roberto Meazza, responsabile del modulo del Day Service dell’ipertensione arteriosa al Policlinico di Milano. “La prima indicazione – suggerisce l’esperto – è sistemarsi in un punto tranquillo della casa, senza l’influenza di altri familiari o il disturbo di animali. Meglio ancora se ci si sdraia sul divano, rilassati, con cuore e gambe alla stessa altezza. In ogni caso, non bisogna stare in piedi”. (continua dopo la foto)


“È opportuno eseguire un paio di rilevazioni a distanza di qualche minuto, in genere la prima tende ad essere superiore alle successive. Per questo, se si effettuano 3 rilevazioni si consiglia di fare la media tra la seconda e la terza”, spiega. Il braccio indicato per la misurazione? Il sinistro. “Gli apparecchi elettronici che sono a disposizione oggi – sottolinea l’esperto – sono destinati all’applicazione al braccio sinistro”. (continua dopo le foto)

Qual è il momento più indicato della giornata? “L’orario migliore è tra le 18 e le 20, prima di cena. Tale rilevazione -osserva- corrisponde in linea di massima alla media dei valori di un’intera giornata”. “Le linee guida stilate dalla Società europea dell’ipertensione indicano che i valori normali sono compresi tra 85 e 135”, spiega il professore. Cosa bisogna fare se un’automisurazione produce un valore ‘anomalo’? “Non si deve pensare all’ipertensione dopo il risultato di una singola misurazione”. L’allarme scatta “quando si trovano costantemente valori al di sopra del limite, ci deve essere una continuità”. In realtà, precisa opportunamente il professor Meazza, “l’automisurazione si esegue quando c’è già stata una diagnosi da parte del medico e il paziente, quindi, svolge un’attività di controllo in una fase successiva”.

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