Gravidanza spontanea in una paziente guarita da tumore. La donna, prima di sottoporsi a chemio e radioterapia, aveva optato l’espianto e la crioconservazione di parte del tessuto ovarico.È la prima volta in Italia che si segnala un caso simile. Al termine delle cure e guarita del tutto, il tessuto ovarico è stato scongelato e poi reimpiantato nella paziente. La donna è rimasta incinta in modo spontaneo e non ha avuto bisogno di ricorrere alla fecondazione assistita. Si tratta di un risultato che nel nostro Paese non era mai stato registrato prima. Un risultato che è stato possibile con l’attività del Laboratorio di Crioconservazione di tessuto ovarico e colture cellulari dell’Unità operativa di Ginecologia e Fisiopatologia della riproduzione umana del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Come spiegano dal policlinico, la crioconservazione di tessuto ovarico offre importanti prospettive per preservare la funzione ovarica e la funzione riproduttiva di donne affette da patologie oncologiche che devono sottoporsi a chemioterapia oppure a radioterapia. (Continua a leggere dopo le foto)
Il tessuto ovarico, di una o di entrambe le ovaia, viene prelevato attraverso il sistema della biopsia, per via laparoscopica, prima che le terapie abbiano inizio e quindi viene crioconservato in azoto liquido. Nel momento in cui avviene la remissione della malattia, il tessuto ovarico viene successivamente scongelato e quindi può essere reimpiantato nella paziente, sull’ovaio, nel punto dove è stato effettuato il prelievo. In questo modo si permette il ripristino della funzione ormonale e di quella riproduttiva, ma anche la ripresa del ciclo mestruale e il concepimento naturale. (Continua a leggere dopo le foto)
{loadposition intext} In alternativa, può essere reimpiantato in siti molto vascolarizzati, come ad esempio, il sottocute dell’addome, permettendo anche in questo caso, il ripristino della funzione ormonale ovarica. Entrambe le modalità consentono l’induzione della pubertà nelle bambine.