Lo abbiamo sempre pensato, ora però, tutte le nostre strane idee prendono forma e diventano scienza. Parliamo d’influenza e pensateci bene: quando qualcuno ci dice che sta male molti di noi rispondono con l’espressione standard: “Si vedeva che non stavi bene!”. Ecco, da cosa si “vedeva”? Si sono chiesti alcuni scienziati. Perché in fondo tossire, starnutire, soffiarsi il naso: sono questi i segni che solitamente ci fanno capire se qualcuno sta poco bene. E secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, gli esseri umani sarebbero davvero in grado di capire se qualcuno è malato semplicemente osservando la sua faccia. Questo perché alcuni cambiamenti, come ad esempio nel colore delle labbra o nella pesantezza delle palpebre, seppure minimi, sarebbero visibili poche ore dopo l’inizio di un’infezione, riassume il Guardian. Capire quali individui non stanno bene è da sempre stata una prima linea di difesa per evitare la diffusione di una malattia. Espressione del volto e colorito, questi due elementi alla base di questo studio, che ovviamente, fa riferimento al concetto che le infezioni rappresentano un rischio notevole per gli individui, e che gli esseri umani e gli altri animali, tramite l’evoluzione, hanno sviluppato un’abilità nel limitare il contagio evitando le persone malate. Ma è possibile capire se qualcuno è malato a prima vista? Durante la ricerca, 22 persone in salute sono stati iniettate con un placebo e successivamente con molecole di E. coli, uno stimolo batterico capace di risvegliare il sistema immunitario inducendo rapidamente sintomi paragonabili a quelli di un’influenza. (Continua dopo la foto)
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I pazienti – inconsapevoli del tipo di trattamento ricevuto – sono stati fotografati due ore dopo ciascuna iniezione. Le foto (solo quelle provenienti da 16 partecipanti) sono state in seguito mostrate, per un massimo di 5 secondi, a 62 partecipanti a cui era chiesto di determinare se la persona fosse malata o in salute. Delle 2945 valutazioni compiute per 32 diverse foto, 1215 sono state correlate a malattia, indovinando in 775 casi. Inoltre, riferiscono i ricercatori, i partecipanti riuscivano a individuare correttamente 13 su 16 persone come malate meglio rispetto a quanto sarebbe emerso se la scelta fosse stata casuale. “Questi risultati – scrivono i ricercatori – dimostrano che le persone non allenate possono identificare individui infetti solo osservando una foto per pochi secondi più spesso di quanto atteso casualmente”. In un’ulteriore fase della ricerca, per cercare di capire quali sono questi gli facciali della malattia, un nuovo gruppo di 60 partecipanti ha analizzato le foto. È così emerso che gli individui fotografati dopo essere stati iniettati con E coli sembravano più stanchi e malati, con la faccia più gonfia, occhi più rossi, con bocca e palpebre calanti e labbra più pallide. (Continua dopo le foto)
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Secondo i ricercatori, questi risultati potrebbero aiutare a sviluppare degli indicatori facciali associati con il colore della pelle e della bocca e con l’aspetto degli occhi in grado di determinare se un individuo è malato e potenzialmente contagioso. Secondo i ricercatori, la capacità di individuare segni precoci di malattia potrebbe dipendere in parte dall’individuo che sta analizzando l’immagine. Per esempio persone che stanno cercando un partner potrebbero ad esempio essere più brave ad individuare segni che la persona è in salute, mentre una persona che ha paura di ammalarsi potrebbe riuscire ad individuare più facilmente segni di malattia. In breve, questa abilità sembra dipendere molto dal contesto, ha spiegato John Axelsson della Stockholm University, primo autore del paper. Ecco, dopo questa piccola spiegazione sareste in grado di dire qual è l’individuo che sta male e quale no? Ve lo diciamo noi, quello di sinistra sta male, quello di destra invece non ha nulla. L’avevate capito?
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