Le lenti a contatto sono comodissime per chi le porta: sono un’ottima alternativa agli occhiali perché non danno fastidio, non si appannano, non scendono sul naso e fanno sentire come se non si fosse miopi o astigmatici. Ma le lenti a contatto vanno usate nel modo corretto, vanno lavate con cura e vanno conservate bene. Il motivo? Si rischiano di contrarre allergie o anche malattie più serie. C’è un parassita, per esempio che, a contatto con l’occhio, dà vita a una condizione molto grave e pericolosa: la cheratite da Acanthamoeba. Ma di che cosa si tratta? È un’infezione piuttosto rara che colpisce la cornea e che può svilupparsi in forma severa e seriamente debilitante. L’infezione è determinata dal protozoo Acanthamoeba, frequente nei portatori di lenti a contatto per cattiva igiene e improprio utilizzo. Tuttavia, in altri casi, può essere determinata da traumi oculari. Una malattia con effetti devastanti. La cheratite può causare dolore intenso e, se non efficacemente trattata, può portare al deterioramento importante della vista, fino alla cecità. Ma anche alla perforazione della cornea. Continua a leggere dopo la foto
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La Cheratire da Acanthamoeba può scatenare condizioni molto pericolose, soprattutto quando passa alla fase di cisti. Il motivo? L’ameba riesce a sopravvivere in condizioni assolutamente estreme. Ma come si riconosce questa tremenda infezione? I sintomi, all’inizio, non particolarmente severi. I pazienti che soffrono di Cheratite da Acanthamoeba lamentano dolore oculare, fotofobia, arrossamento e irritazione oculare, ma anche vista appannata e lacrimazione. Continua a leggere dopo la foto
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La condizione può durare molto a lungo, anche settimane e, nei casi più seri, può portare a un ascesso ad anello, a limbite e ulcera. Non solo: l’ameba può portare allo sviluppo di altre malattie come encefalite granulomatosa amebica (infezione rara che può essere letale e colpisce il sistema nervoso centrale) e malattia granulomatosa amebica disseminata (immunodeficienza rara che rendere suscettibili a infezioni micotiche gravi). Ma la cura c’è? Continua a leggere dopo la foto
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Al momento attuale non esiste, in nessun paese, un farmaco autorizzato per il trattamento della Cheratite da Acanthamoeba. Ma la somministrazione di combinazioni di agenti anti-amebici (biguanidi e diamidine), ne ha notevolmente migliorato gli esiti. La terapia, comunque, per avere effetti, deve essere seguita per diversi mesi. In molti casi è necessario eseguire un trapianto corneale durante il decorso della malattia. La Cheratite da Acanthamoeba è la malattia di coloro che portano la lenti a contatto perché nell’85% dei casi colpisce proprio loro. Mi raccomando: per la cura e la conservazione delle vostre lenti, usate sempre prodotti specifici.
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