Le tentazioni a tavola a Pasqua e Pasquetta sono davvero molte. Tra dolci e piatti salati in ogni regione d’Italia ce n’è per tutti gusti. Ma questi due giorni possono costare davvero cari alla nostra linea: “Archiviati i bagordi rischiamo di trovarci addosso fino a 2,5-3 chili in più”, avverte sulle pagine del Messaggero il nutrizionista Pietro Antonio Migliaccio, presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione. Ma è l’esperto stesso a chiarire: “Ci sono due giorni in cui la dieta è vietata, Pasqua e Pasquetta. E questo vale per tutti, tranne per chi ha avuto un evento cardiocircolatorio o soffre di diabete o insufficienza renale”.
Godersi la tavola, quindi, non è affatto un peccato. E passato il weekend pasquale si può correre ai ripari. Come? L’ideale è una dieta di compenso da provare martedì. “A colazione latte parzialmente scremato 150 gr, con caffè d’orzo, un cucchiaino di zucchero o miele, una fetta biscottata o due biscotti. A metà mattinata uno spuntino a base di caffè o orzo con mezzo cucchiaino di zucchero. A pranzo pesce, 130 gr di peso netto, verdure cotte condite con un cucchiaino di olio e 40 gr di pane. A metà pomeriggio uno spuntino liquido come quello di metà mattina e a cena tonno sott’olio o formaggio light con insalata”. Nemmeno tutto questo sacrificio, a ben vedere.
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