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“Michael Jackson era castrato”. La notizia choc: “È stato il padre, perché lo ha fatto”. E tanti altri atroci dettagli che spuntano fuori dopo la morte del papà del cantante

  • Musica

 

Si fa ancora fatica a pensare che il re del pop se ne sia andato. Era il 25 giugno 2009 quando il corpo quasi senza vita di Michael Jackson fu trovato nella sua casa di Holmby Hills a Los Angeles. Jackson morì in seguito a un attacco cardiaco provocato da un’intossicazione da propofol, a meno di tre settimane dall’inizio dei suoi concerti a Londra. Oggi, Conrad Murray, medico personale di Michael, è tornato a parlare del suo assistito morto nel 2009 dopo aver ingerito un cocktail letale di farmaci. Condannato per omicidio colposo, il dottore non ha messo in discussione le cause della morte della popstar, ma ha svelato un retroscena inquietante su Joe Jackson, il padre del “Re del pop”. Come riportato dal Mirror, Murray avrebbe rivelato che il padre, morto pochi giorni fa, avrebbe sottoposto il figlio a delle iniezioni ormonali. Le punture sarebbero avvenute nel periodo compreso tra i 12 e 20 anni, e avrebbero avuto un duplice scopo. (Continua dopo la foto)



Da una parte si prefiggevano di combattere l’acne adolescenziale, ma dall’altra parte avevano un obiettivo ben più importante: far in modo che la voce di Michael non cambiasse durante la pubertà. “Joe Jackson è stato uno dei peggiori padri della storia. […] Il fatto che abbia castrato chimicamente Michael Jackson per mantenere la sua voce acuta lascia senza parole”, ha sentenziato il medico. Tale pratica, molto in voga nel XVII secolo, permetteva di mantenere inalterati i toni acuti, impossibili da riproporre con la maturità sessuale. Non è però la prima volta che il medico rivolge accuse di questo genere al padre della star. (Continua dopo la foto)

Simili denunce erano state avanzate subito dopo la morte del cantante, e anche nel libro da lui pubblicato nel 2016 intitolato “This Is It! The Secret Lives of Dr Conrad Murray and Michael Jackson”. Anche la popstar aveva più volte espresso il suo controverso rapporto con il padre. Nel 1993 raccontò a Oprah Winfrey che Joe partecipava alle prove dei The Jackson 5 con un cinghia in mano, pronto a punire fisicamente i figli nel caso di errori. La famiglia Jackson si è però schierata dalla parte di Joe, rigettando le accuse al mittente. Marlon Jackson, uno dei fratelli di Michael, ha difeso il padre sostenendo che con la sua condotta, il genitore ha tenuto lontano dai guai i figli: all’epoca il rischio sarebbe stato quello di finire in qualche pericolosa gang di criminali, o immischiati in qualche giro di droga. Insomma, avrebbe fatto tutto per il loro bene. (Continua dopo la foto)

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Ma che rapporto aveva col padre? Michael era l’ottavo di dieci figli nati dal matrimonio fra Katherine e Joseph Jackson. Da piccolo si era affermato come cantante con i fratelli nel gruppo Jackson 5, e proprio in quel periodo il padre lo avrebbe picchiato senza pietà, spesso ricorrendo anche alla cinghia del pantaloni. Solo da adulto, dopo molti anni, Michael rivelò quegli abusi. Ma il suo manager Franck Di Leo aveva avuto sospetti ben presto, avendo notato che ogni volta che papà Jackson si faceva vedere sulla scena, Michael cadeva preda di una terribile ansia. Anzi, durante il suo primo favoloso tour, “Bad”, nel 1987, una volta che il padre andò a trovarlo in camerino il cantante fu preso da un vero e proprio attacco di panico. Ma di casi, segnalati da biografi e amici di Jackson, ce ne sono tanti. Forse qualcuno enfatizzato, ma sembra evidente che qualcosa tra i due non andasse per il verso giusto. Un figlio enorme, ‘ingombrante’, e, forse, la difficoltà della famiglia di restare coi piedi per terra.

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