‘’Ve lo dico con certezza, sono ammalato di pedofilia’’. Così Paolo Bovi, ex fonico dei Modà, nella lettera confessione indirizzata ai propri genitori dopo il tentativo di suicidio avvenuto dopo l’arresto per violenza sessuale ai danni di quattro ragazzini. Una parte della confessione è contenuta nelle motivazioni appena depositate della sentenza con cui Bovi il 10 ottobre è stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale su minori ed evasione. L’uomo, per tentare di uccidersi, si era strappato il braccialetto elettronico con cui era stato posto agli arresti domiciliari.
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‘’Sono malato da tantissimo tempo – scrive Bovi ai genitori -. Per quello che riesco a ricordare già dalle scuole medie credo. Sono sempre stato un bambino sensibile, dolce e sincero e ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma fosse la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante. Sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti. Purtroppo e ve lo dico con certezza, sono ammalato di pedofilia. L’ho capito quando alle superiori ho sentito per la prima volta quella parola e l’ho cercata sul vocabolario. Una sola riga che descriveva esattamente le mie sensazioni’’.