”Era meglio quando eravamo poveri: la mia famiglia si è disgregata per i soldi”. Così Rita Pavone ai microfoni di Radio Club 91 nel programma I Radioattivi con Ettore Petraroli. “Ebbi la gioia di ascoltare la Fitzgerald una mattina durante alcune prove mentre martirizzava un fazzoletto bianco tra le mani e dopo la diretta. – racconta la cantante – Alla sera Ella è venuta bussare alla mia porta e mi ha chiesto l’autografo per il figlio 15enne”. La cantante, in un’intervista rilasciata a Il Giornale per i suoi 70 anni rimpiange anche l’America, e l’opportunità sfumata per poter diventare una stella negli States. ”Io ero minorenne.- dice – Mio padre aveva un’altra storia d’amore e mia mamma era disorientata, sofferente, smarrita. Io la capisco, oggi.
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Ma senza dubbio la mia famiglia allora ha giocato sulla mia pelle. E io non me la sono sentita di restare negli States a fare ciò che sognavo fin da quando nel 1959 avevo iniziato a cantare al Teatro Alfieri di Torino: diventare una stella in America. Avrei fatto di tutto anche solo per trascorrere la mia carriera a esibirmi sul palco di Las Vegas. Pensi che il presidente della William Morris Agency, l’agenzia più importante nel mondo della televisione, della musica e del cinema allora mi disse: ‘Lei si perde una grande occasione, non capita a quasi nessuno straniero di essere in classifica negli Stati Uniti con un brano cantato in inglese”’. (continua dopo la foto)
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La cantante dopo un periodo iniziale legato ai successi che l’hanno resa icona pop si è quasi ritirata dalle scene per poi tornare nel 2013 con Masters e si sfoga: “È inutile avere un capolavoro in un cassetto se non te lo fanno aprire. Solo Enrico Ruggeri mi ha invogliato a scrivere e mi ha detto che sono brava. Se nessuno passa i tuoi pezzi nessuno può conoscerli. È stato un momento difficile me ne sono fatta una ragione, non ci ho pianto ma con il tempo queste perle verranno alla luce e potranno essere determinanti per capire anche cosa ho fatto in questi anni di silenzi. C’è gente che non ti lascia crescere”. E parla del suo ultimo album: ”Masters mi ha permesso di dimostrare che Rita Pavone non è solo Geghegè che era quello che gli altri volevano e si aspettavano da me”.
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