Gianna Nannini svela per la prima volta alcuni retroscena – a tratti esilaranti – del suo burrascoso esordio nel mondo della musica. A scoprirla, infatti, fu Mara Maionchi, più tardi talent scout dello stesso Tiziano Ferro e beniamina dei talent show. Ospite a L’Arena Protagonisti di Massimo Giletti, la Nannini ha visto un rvm con protagonista la stessa Maionchi, che ha raccontato di essere rimasta folgorata dal talento della rocker: “Le regalai una giacca viola. Le ha portato fortuna, allora questa storia del viola a teatro era una balla. Gianna aveva questi stivali spettacolari come quelli di D’Artagnan. La prima volta che la incontrai era il ’71, lei si sedette al piano, fece una canzone orrenda, ma aveva dentro questo desiderio di comunicare, questa aggressione canora formidabile e mi colpì molto…”.
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Quindi la Nannini ha raccontato alcuni aneddoti personali sull’ex giudice di X Factor, confermandone il temperamento deciso: “La Mara Maionchi è il mio talent scout. Si metteva a piangere ascoltandomi. Io pensavo di fare schifo, bevevo tutti i giorni per uscire dall’imbarazzo. Poi ho fatto un casino per uscire dalla casa discografica, perché è importante l’indipendenza artistica. Le case discografiche o ti omologano, o comunque è difficile fare quello che ti pare, all’epoca. Io volevo un manager. Sono andata a bussare alle porte di David Zard in un albergo alle sette del mattino, lui allora seguiva Elton John. Mara ha fatto un casino, non voleva David Zard. Allora ha rotto la scrivania che era di vetro e me l’ha messa in conto royalty, quando già non vendevo dischi”.
La Nannini, però, è sempre andata dritta per la sua strada: “Ho fatto quello che volevo fare, a 18 anni sono andata via per fare quello che volevo fare. Io ero chiusa mentre facevo la canzone, poi mi spalancavo, andavo dalle case discografiche a dire che volevo cantare”.
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