Fabio Rovazzi nella bufera. Il noto cantante e youtuber, vero nome Fabio Piccolrovazzi, come molti ricorderanno è diventato famoso nel febbraio del 2016. Tutto grazie alla pubblicazione del video del primo brano musicale da lui interpretato, “Andiamo a comandare“, realizzato in collaborazione con Danti dei Two Fingerz. La canzone ha fatto il botto diventando il tormentone dell’anno.
Proprio nei giorni scorsi Fabio Rovazzi è stato protagonista di un fatto curioso. Mentre stava facendo una diretta Instagram un ragazzo è sbucato da dietro e gli ha rubato il cellulare mettendosi a correre mentre la registrazione proseguiva. Molti follower della live hanno così allertato le forze dell’ordine e numerosi giornali hanno parlato dell’accaduto riproponendo il tema della violenza e della sicurezza delle città italiane. Ma la verità era un’altra.
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La verità dietro il furto e una valanga di critiche a Rovazzi
Qualcuno aveva ipotizzato che il furto fosse in realtà solo una trovata pubblicitaria per lanciare magari il nuovo album di Fabio Rovazzi. E le cose sono andate proprio così. Il cantante, a 24 ore di distanza dall’episodio, è tornato sui social per spiegare che era tutto finto.
“Eccomi ragazzi, scusate l’assenza. Volevo innanzitutto ringraziarvi per tutti i messaggi che mi avete mandato. Diciamo lato stampa è un po’ sfuggita di mano la cosa, però ci tenevo a tranquillizzarvi soprattutto perché era tutto finto“. Fabio Rovazzi presenta infatti il ‘ladro’, che in realtà era d’accordo con lui “Giovanni, un bravissimo ragazzo”. Tutto è stato fatto per promuovere il nuovo singolo “Maranza” che esce a mezzanotte tra martedì 14 e mercoledì 15 maggio.
In tanti, però, si sono scagliati contro il cantante accusandolo di aver procurato un falso allarme e coinvolto polizia e giornali. Ecco alcuni dei commenti: “Veramente triste fingere un furto per farsi pubblicità. C’è gente a cui lo fot*** davvero , magari anche con annessa violenza. Avete toccato il fondo”, “Vergognati! Hai fatto perdere tempo alla polizia e ai canali di informazione per le tue scemenze” e “Dovrebbero denunciarti per aver organizzato un falso furto”.