La morte di Toto Cutugno ha aperto una voragine nel cuore della musica italiana. Tantissimi i messaggi arrivati nel giro di 24 ore per il cantante. Tra questi quello di Adriano Celentano. “Ciao Toto!…ricordo che eravamo in macchina… una cinquecento credo, e tu insistevi perché io incidessi ‘L’italiano’. Una superbomba appena ultimata la notte prima che ci vedessimo. Non ho dormito tutta la notte’ -mi dicesti- ‘pensando al successo che faremo, tu come interprete, e io come autore’, il brano era davvero Forte!!!”.
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Ma ciò che più di tutto mi frenava era proprio la frase piu’ importante: ‘Io sono un italiano vero’. Una frase oltretutto insostituibile, in quanto è proprio su questa che si regge l’intera impalcatura di quella grande opera. E io sentirmi pronunciare: ‘Sono un italiano vero‘ mi sembrava di volermi innalzare”.
Enrico Ruggeri: “Toto Cutugno maltrattato dalla critica”
“Lui non credeva alle sue orecchie: ‘Ma non capisci che è proprio questo il punto, io l’ho scritta pensando a te, perché tu sei davvero un italiano vero’. ‘Sì lo so’ -gli dissi io- ‘però non mi va di dirlo io…’. Non sempre ma a volte la troppo scrupolosità si può trasformare in una cazzata mondiale. Però nonostante tu l’abbia cantata come l’avrei cantata io, oggi, se la dovessi ricantare la canterei esattamente come l’hai cantata tu! Eri e rimarrai, un grande indimenticabile! Ti voglio bene”.
Nelle ultime ore fanno discutere le dichiarazioni di Enrico Ruggeri che attacca il mainstream. “Toto è stato spesso sottovalutato dall’intelligencija radical-chic nostrana. Nel mondo molti grandi artisti incidevano le sue canzoni. Ma io non dimentico i Dopofestival nei quali certi giornalisti cercavano di umiliarlo, ricordo gli articoli e certe recensioni. In questo tempo di improvvisati è giusto ricordare chi faceva musica ‘leggera’ con classe, cuore e grande preparazione tecnica”.
Scrive Libero come il “riferimento di Ruggeri è forse anche a un celebre episodio al Dopofestival del 2008, quando l’eminente firma del Corriere della Sera Mario Luzzato Fegiz attaccò Cutugno, allora in gara, per aver stonato: “Io sono 15 anni che vengo al Festival ma voi non cambiate mai, sempre a dire le stesse str***e, ma perché non andate in pensione?”, rispose Cutugno”.