È passato poco più di un mese da quando Dodi Battaglia ha dovuto affrontare la sua battaglia più dura. Un mese e mezzo dalla morte della moglie Paola Toeschi, scomparsa a soli 51 anni, all’inizio di settembre dopo che, nel 2010, le era stato diagnosticato un tumore al cervello. La coppia era convolata a nozze l’anno successivo. Lei, volto noto della pubblicità, aveva parlato dei suoi problemi di salute in un libro, Più forte del male, edito da Piemme.
La malattia si era mostrata in maniera subdola. “Una mattina, cominciò a tremarle una gamba in modo inconsulto – raccontava Dodi Battaglia tempo fa – Andò in ospedale, la raggiunsi, ci battezzarono subito col quadro generale, ci dissero: se sopravvive all’intervento, farà un percorso di terapie dai cinque ai quindici anni che ora non sappiamo quanto e come potranno servire. Ci pronosticarono quello che è accaduto”. Ma la speranza non li ha mai mollati.
“L’ho conosciuta con il sorriso – racconta Dodi Battaglia a Silvia Toffanin – e se ne è andata con il sorriso. Nonostante la malattia non ha mai cambiato il suo atteggiamento nei confronti della vita, non ha mai avuto un moto d’ira o perso la fede”. A dare forza in questo momento drammatico al chitarrista dei Pooh, c’è la loro figlia Sofia: “Io e Sofia stiamo riorganizzando pian piano la nostra vita. Ho annullato tutti gli impegni fino alla fine dell’anno per starle vicino. Farò solo dei seminari, ma l’anno prossimo voglio tornare a suonare con il mio gruppo”.
Poi Dodi Battaglia ha raccontato l’ultimo periodo della sua Paola: “Gli ultimi mesi sono stati devastanti – ha raccontato il chitarrista dei Pooh – Ho vissuto abbracciato a lei. Le parlavo tutto il giorno. È molto più dura di quello che potessi immaginare. E’ un dolore che non va via, anche fisicamente”. Un dolore atroce che aveva già raccontato al Corriere della Sera. “Quando se n’è andata, mi sono sentito come un pallone che si sgonfia”.
“Ho sempre trovato impensabile la depressione – aggiungeva Dodi Battaglia – non mi assomiglia, sono combattivo, ma ora comincio a pensare cosa può provare una persona che resta senza l’amore della sua vita e magari non ha amici, non ha una figlia di 15 anni da accompagnare nel futuro. Ecco, adesso, io ho la fortuna di avere come obiettivo mia figlia. Dover andare avanti per lei è una forza enorme”.