Tra le canzoni più note di Fabrizio De André, Bocca di rosa è la storia di una prostituta che, con la sua sola presenza, è capace di scatenare passioni, allegria, invidia, gelosia. Tutta la canzone è attraversata da una sottile vena di ironia che mette alla berlina le comari di Sant’Ilario e pone in rilievo la gioiosa baldanza della prostituta. A quest’ultima vanno le simpatie di De André, che ce la presenta con toni maliziosi ma anche teneri, come una ventata di primavera in un ambiente noioso e triste. A lei va inoltre il rispetto degli uomini del paese che, quando vanno a salutarla alla stazione, tengono il cappello in mano. Il finale fu ritenuto scandaloso dai soliti benpensanti, poiché avvicina la giovane donna (amore profano) alla Vergine (amore sacro). Per comporre Bocca di rosa, De André si ispirò a una prostituta vera, Liliana Tassio, morta nel 2010 all’età di 88 anni.
L’esibizione al Teatro Brancaccio di Roma, febbraio 1998.