“E saremo noi il miracolo, che nessuno si aspettava”. Inizia così ‘Ricominciare ancora’, il nuovo singolo di Arisa, scritto da Federica Abate e in uscita il 24 luglio, in cui Rosalba conferma le sue straordinarie doti interpretative. Un titolo e un testo (“Ricorderai questo momento, non siamo stati mai così vivi”) che sembrano scritti apposta per il post-lockdown ma che per Arisa hanno un significato ben più ampio: “In realtà – confessa – questo pezzo l’ho sentito per la prima volta due anni fa. L’ho tenuto un po’ fermo, perché io le cose devo sentirle e così l’abbiamo adattato a me e al tempo”. Questo singolo “è il manifesto di una rinascita”.
Che per Arisa è anche professionale: “Durante il lockdown ho maturato la decisione di mettermi in proprio e autoprodurmi. Pipshow, che pubblica questo singolo, è la mia etichetta. A volte capita di fare la comparsa nella propria vita e di dovere aspettare i tempi degli altri. Ed è per questo che in questo brano canto proprio che il miracolo possiamo essere noi: dobbiamo rimboccarci le maniche e fare qualcosa di diverso rispetto a come vivevamo prima. Se il prima non ci piaceva o era sbagliato dobbiamo fare qualcosa, senza rimandare a domani”. Cosa soffrivi di più dei contratti discografici con altri? “Non potere scegliere tempi, le linee artistiche ma nemmeno le questioni estetiche. (Continua a leggere dopo la foto)
“Allora preferisco prendermi più responsabilità ma poter essere me stessa. Io per esempio amo comunicare in prima persona con le persone che mi seguono sui social e anche questo era visto come un problema. Ma il ‘controllo’ anche su questo creava una dicotomia tra l’Arisa artista e io come mi sentivo davvero. E questo mi faceva stare male. Allora meglio qualche gaffe o qualche scivolone social che sentirsi artificiale”, sottolinea all’Adnkronos. Anche il ritorno live (proprio stasera alla Versiliana), Arisa lo vive in chiave di autenticitià: “Lo vivo con molta emozione, davanti alle persone non canto da tanto tempo. Ma è un ritorno a casa”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Sono contenta e sono felice quando salgo sul palco a cantare: mi sento realizzata. Anche perché riesco sempre a istaurare un rapporto speciale con il pubblico, a specchiarmi nei loro occhi e sono felice se loro sono felici”. E infatti per il secondo concerto in programma il 29 luglio a Roma alla Casa Del Jazz, nel contesto de I Concerti nel parco estate 2020, ha in mente di “mettere i desideri del pubblico al centro”: “Sarà un concerto unplugged con cover di brani anche di altri artisti e ad un certo punto voglio far scegliere qualche canzone direttamente agli spettatori. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Io non credo che chi viene a vedermi debba solo ‘onorare’ le mie capacità, credo che debba sentire che quella è la ‘sua’ serata!”, dice Arisa, che poi, con la consueta schiettezza (forse accentuata dal non avere ‘controllori’) annuncia che “sicuramente” proverà a mandare un brano ad Amadeus per Sanremo 2021. “Io in realtà ci provo sempre, con la migliore canzone che penso di avere in quel momento, perché il mio sogno è arrivare all’Eurovision, che ho ‘lisciato’ per due volte. E poi andare a Sanremo con la mia etichetta sarebbe il massimo”, conclude.
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