Una foto in cui appare irriconoscibile, con 100 chili sulla bilancia e un malessere che poi per fortuna ha superato. Il cantante italiano, tra i più amati dai giovani e meno giovani, ha pubblicato sul suo profilo Instagram questo vecchio scatto e ripercorso quei momenti in cui si era “annientato”. “Questa fotografia è del 2016. La scattò la mia ragazza di allora. Stavo iniziando a scrivere ‘Nessuno vuole essere Robin’. Non stavo bene. Pesavo 100 kg. Mi ero annientato per fare un disco”.
“Una cosa stupida – continua nel post l’artista – O meglio, avevo annientato i sentimenti nei confronti di chi mi circondava, perché ero entrato in una folle simbiosi con il resto del mondo. Non so come e perché, ma ci ero cascato dentro, in totale connessione con le emozioni delle persone che non conoscevo. Dei ragazzi e delle ragazze che vedevo camminare per strada, dei cuori che non erano il mio ma che amavo lo stesso perché pulsavano dentro alla mia città, delle notizie che ascoltavo in televisione e di chi le annunciava, delle foto che guardavo sui social”.
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Il cantante italiano irriconoscibile: “Pesavo 100 kg, ero annientato”
È Cesare Cremonini che scrive e ricorda quell’anno in cui solo più tardi ha capito “che era un peso che alla lunga mi poteva distruggere. Ma una notte mi sono seduto sul letto con la chitarra e… Come mai sono venuto stasera? Bella domanda….”. Non è la prima volta che l’artista bolognese parla di quel periodo della sua vita.
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Aveva già raccontato il suo malessere di quegli anni in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2020. In quell’occasione Cesare Cremonini parlava di “patologia ossessiva”, “una faglia nel Dna, una palla incandescente che ci passiamo di mano in mano”. Anche il suo psichiatra disse che per quella canzone aveva rischiato la vita. “Una pallottola mi ha sfiorato”, le parole precise.
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“La diagnosi era: schizofrenia. Percepita dalla vittima come un’allucinazione che viene dall’interno. Un essere deforme che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua – aveva poi spiegato Cesare Cremonini – Venivo da due anni di ossessione feroce per la musica. Sempre chiuso in studio, anche la domenica. Smisi di tagliarmi la barba e i capelli”. Mangiava solo pizza: “Superai i 100 chili. Non facevo più l’amore, se non da ubriaco. Avevo smesso qualsiasi attività fisica. Lo psichiatra mi chiese cosa mi faceva sentire meglio. Risposi: camminare. Non lavorare; il lavoro era la causa. La cura era camminare”. E così ha fatto. Anche oggi quella è la sua “cura”.