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Antonio Zequila scende in politica. “Problema dei rifiuti? Bho…”

  • Italia

Il politico che non ti aspetti. O che, in fondo, non ti vorresti aspettare… Ecco che anche Antonio Zequila pensa alla discesa in campo. Voci circolavano ma lui stesso lo ha “annunciato” con un’intervista alla Stampa. “Potrei candidarmi, why not? Ho diversi amici senatori campani. Sono il paladino delle mamme. Dopo l’incidente in televisione con Pappalardo nel quale ho difeso mia madre ho un pubblico di signore mature che mi stimano molto. Mi amano. Un po’ meno i loro figli. Anche il presidente Berlusconi era un mammone: adorava mamma Rosa”. Ma a dare più il senso di ciò che si scrive è un’altra intervista, rilasciata al Corriere del mezzogiorno. Ecco alcuni stralci.

Dicono che si candiderà alle elezioni regionali in Campania. È vero?
«Sì».

Come le è venuto in mente?
«L’idea nasce dall’amicizia con alcuni senatori di Forza Italia, li ho incontrati mercoledì».

Ha già un progetto politico, qualche iniziativa da campagna elettorale?
«Certo, ho idee molto, molto importanti».

Ad esempio?
«Be’, i problemi sono tanti. Bisogna affrontarli tutti».

Iniziamo da qualcuno di specifico. Cosa farebbe per la sanità in Campania?
«Quella è la priorità, ovviamente. È ridotta all’osso, ci vuole troppo tempo per fare le analisi, ed è ingiusto nei confronti di chi soffre».

(continua dopo la foto)


Vero. Lei come rimedierebbe alle liste d’attesa?
«Tagliando le pensioni».

Che c’entrano le pensioni?
«Prendi Amato. Gente così ha pensioni stratosferiche».

E dunque?
«Penso a un tetto massimo di tremila euro. Il resto dovrà essere devoluto alla sanità».

Difficile farlo con una legge regionale però. Non ha un’altra proposta?
«Voglio indurre tutti a comprare macchine italiane, Fiat e Alfa Romeo».

Ah. E la Campania cosa ci guadagnerebbe?
«Se si producono più macchine si lavora di più nello stabilimento di Melfi».

Guardi che Melfi è in Basilicata, qui c’è Pomigliano.
«Si lavorerà di più anche lì».

A proposito di lavoro, sa che qui è un’emergenza?
«Ovvio. E infatti ho intenzione di aumentarlo un po’».

Come?
«Il porto di Napoli va allargato, deve diventare come quello di Civitavecchia. Così arrivano più navi e più crocieristi».

Basterà a ridurre la domanda di occupazione?
«Si potrebbe puntare anche sulle fiction. Io faccio l’attore, e penso che vada incrementata l’industria del cinema».

Servono investimenti. Lei che idea ha su come sono stati spesi i fondi europei in Campania e su come dovrebbero essere utilizzati?
«E che ne so. Sono impreparato, mi metti in difficoltà».

Altro tema caldo è quello dei trasporti. Idee?
«Guarda, dobbiamo ammettere onestamente che Alitalia ha abbassato i prezzi. Io ho una fidanzata in Sardegna: prima spendevo 300 euro per andare e tornare, oggi 140 euro».

Scusi, e questo cosa ha a che fare con la Regione?
«Vabbè, magari ci saranno anche napoletani che devono andare in Sardegna. E poi io non ho la bacchetta magica».

Se l’avesse cosa farebbe?
«Aggiusterei le buche di Napoli, innanzitutto. So’ venuto co’ la Mini e ho sfondato la coppa dell’olio».

Proposte per l’ambiente?
«E che te devo di’. Spero che nel frattempo il problema si sia risolto».

Difficile.
«E allora che posso fa’? Mica posso butta’ i rifiuti nel Vesuvio. L’unica è produrre meno immondizia».

La camorra. Suggerimenti su come combatterla?
«E che vuoi risolvere lì. Quella è una cultura radicata nel territorio. Impossibile».

A Napoli monta la polemica sulle trascrizioni dei matrimoni gay. Lei è favorevole?
«Certo. Non alle adozioni, ma ai matrimoni sì. L’amore non ha sesso. E poi se no con l’eredità come se fa?».

Perché dicono che è l’idolo delle mamme?
«Perché ho difeso la mia quando Pappalardo la insultò. Ora però Papa Francesco mi ha riabilitato, e sono pronto a scendere in campo come Berlusconi. Lo stimo, peccato che non possano candidarlo alla Presidenza della Repubblica. E fa bene a stare con una più giovane, anche io preferisco il filetto alla Simmenthal».

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