Tragedia nella notte di Natale in provincia di Udine, dove un’intossicazione da monossido di carbonio ha provocato la morte di una donna di 66 anni. Il marito di 73 anni e la figlia di 28 sono stati invece ricoverati in gravi condizioni. Le circostanze dell’incidente domestico sono ancora in fase di accertamento. La giovane, che ha cominciato a sentirsi male con sintomi di nausea e perdita di coscienza, ha inviato alcuni messaggi al fidanzato, lamentando il suo malessere.
Preoccupato, il giovane ha subito allertato il 118, che è riuscito a mettersi in contatto con la ragazza e a consigliarle di allontanarsi immediatamente dall’abitazione. Tuttavia, sono stati i vicini di casa a portare fuori i suoi genitori, che non rispondevano alle telefonate. Sul posto sono intervenuti i soccorritori con un elicottero. Quando l’elicottero ha raggiunto Forni, però, la donna era già deceduta.
Udine, intossicazione da monossido di carbonio: un morto e due feriti gravi
Il marito è stato immediatamente intubato e trasportato d’urgenza all’ospedale Cattinara di Trieste, dove è stato sottoposto a ossigenoterapia in camera iperbarica. La figlia, anch’essa in condizioni critiche, è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Tolmezzo. Entrambi sono tuttora in gravi condizioni. Le indagini dei vigili del fuoco sono in corso per chiarire le cause dell’intossicazione. Secondo le prime verifiche, il monossido di carbonio potrebbe essere stato prodotto dal sistema di riscaldamento dell’abitazione.
L’intuito del fidanzato della 28enne, che ha immediatamente avvisato i numeri di emergenza, è stato determinante per salvare la vita della ragazza e di suo padre. Un altro episodio di intossicazione da monossido di carbonio è avvenuto nella stessa notte, tra il 24 e il 25 dicembre, a Segromigno, frazione di Capannori, in provincia di Lucca. In questo caso, i vigili del fuoco e le ambulanze sono intervenuti per soccorrere 14 persone. Una giovane, in condizioni molto gravi, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Luca di Lucca, mentre le altre, con sintomi più lievi, si sono recate autonomamente al pronto soccorso. I pompieri, intervenuti sul posto, hanno confermato la presenza di monossido di carbonio nell’ambiente, probabilmente a causa di un guasto a una stufa a gas.
La scorsa settimana tre persone sono morte in una villa a San Felice a Ema, una zona residenziale e di pregio a ridosso di Firenze. Le tre vittime sono il 49enne Matteo Racheli, la compagna Margarida Alcione, 46enne di origine sudamericana e un ragazzo di 11 anni, Elio, figlio di Racheli e nato dal matrimonio con la ex moglie. Una bimba di 6 anni, figlia delle due vittime è stata ricoverata in gravissime condizioni in ospedale.