Aveva solo dieci anni, ma ha trovato il coraggio e la lucidità di fare ciò che per molti adulti sarebbe stato impensabile: salvare la propria famiglia. Con una telefonata mascherata da innocente richiesta di cibo, un bambino della provincia di Latina è riuscito a far intervenire le forze dell’ordine nel mezzo di un drammatico episodio di violenza domestica.
“Vorrei ordinare delle pizze”, ha detto con voce calma al 112. Dall’altra parte del telefono, l’operatore non ha ignorato la stranezza della richiesta. Ha intuito che non si trattava affatto di un errore. “Sei in pericolo? Qualcuno ti sta facendo del male?”, ha chiesto. Nessuna risposta, ma le urla disperate in sottofondo parlavano da sole.
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Bimbo di 10 anni chiama il 112 per ordinare le pizze: la scoperta choc dei carabinieri
Senza perdere tempo, il carabiniere ha attivato la geolocalizzazione della chiamata e inviato immediatamente una pattuglia. Quando i militari sono arrivati, si sono trovati davanti a una scena terribile: un uomo stava aggredendo brutalmente la moglie e i figli. L’intervento è stato tempestivo. L’uomo è stato bloccato, allontanato dalla casa e ora rischia una misura cautelare per maltrattamenti in famiglia.

Secondo quanto riportato da Il Messaggero e confermato dal questore Fausto Vinci e dal comandante provinciale dei carabinieri Christian Angelillo, non si trattava del primo tentativo del bambino di chiedere aiuto. Aveva già composto il numero di emergenza in passato, ma le sue richieste, probabilmente troppo confuse o spaventate, non erano state comprese. Questa volta, però, il messaggio è arrivato forte e chiaro. Con poche parole in codice, ha trasformato una telefonata apparentemente banale in un grido d’aiuto capace di salvare una vita. Anzi, più di una.

Dietro quella frase criptica, si nasconde la storia di un’infanzia segnata dalla paura ma anche dalla determinazione. Una testimonianza commovente della prontezza e dell’intelligenza con cui, a volte, i più piccoli riescono a reagire a situazioni estreme. Un caso che scuote, ma che accende anche una luce di speranza: capire, ascoltare, e agire può fare la differenza.