“Guardate il mio reddito. Non ho altre entrate. Se mi fosse tolto il vitalizio di cosa vivrei? E di cosa vivrebbe la mia famiglia?”. Con queste parole Achille Occhetto, intervistato da Libero, difende i suoi 5860 euro netti che riceve mensilmente da quando, nel 2006, ha lasciato il Parlamento. Cifra pari a un totale di circa 33 mila euro percepiti a fronte dei 371,736 versati con una differenza di 261.201 euro. “Sono pronto a restituirli, vi assumete voi la responsabilità del fatto che finirei in povertà. Con questo mantengo anche i miei due figli che sono disoccupati, perché non ho mai approfittato del mio ruolo per trovare loro un posto”. L’ex leader della sinistra difende continua: ‘’Piuttosto, andate a controllare chi si è arricchito ingiustamente. Se le regole fossero state diverse, avrei accantonato dei soldi e mi sarei fatto un’altra pensione. E poi che discorso è? Andando avanti, la differenza aumenterà. Dovrei morire così siete contenti”. E sul vitalizio della moglie Aureliana Alberici, che percepisce 3791 euro al mese risponde: “In una famiglia ci sono tante spese e tante situazioni che non potete conoscere. Per cosa volete mettermi alla gogna? È tutto secondo la legge” ma poi precisa: “Se si decide di togliere il vitalizio, sia io, sia mia moglie ci confermeremo a questa decisione”.
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