Svolta nelle indagini sulla morte di Veronica Balsamo, la 23enne di Grosio, in provincia di Sondrio, trovata morta in un dirupo alla fine di agosto. E il colpevole è il suo ragazzo, Emanuele Casula. Il 18enne era stato arrestato lo scorso ottobre e ora ha confessato tutto: il la sera dello scorso 24 agosto è stato lui a gettare Veronica nel dirupo di Roncale, in cui è stato poi trovato il cadavere. La ricostruzione dei fatti è questa: i due si erano appartati nei pressi di un bosco. Poi, questo non è chiaro, c’è stato un litigio prima del dramma. Ed è stato sempre lui quella stessa notte ad aggredire Gianmario Lucchini, 35enne chierichetto di Grosotto, che viveva in una baita a duecento metri dal luogo del ritrovamento del cadavere della ragazza, a colpi di cacciavite, in quanto testimone scomodo dell’accaduto.
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Casula solo oggi ha confessato entrambi gli episodi, avvenuti, a suo dire, “in preda ad allucinazioni e paranoie”, nel corso dell’udienza in cui lo psichiatra Giuseppe Giunta – direttore del Dipartimento di salute mentale del presidio sanitario di Bellano (Lecco) – ha presentato le sue conclusioni. Secondo la perizia psichiatrica discussa davanti al gip Carlo Camnasio, Casula è solo parzialmente capace di intendere e di volere, ma è in grado di affrontare un processo ed è anche socialmente pericoloso.
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