Vaiolo delle scimmie, primo caso in Italia. Mentre nel Belpaese si corre ai ripari a causa della peste suina, segnalati diversi cinghiali contagiati nel Lazio, scatta purtroppo un altro allarme. All’ospedale Spallanzani di Roma un uomo si è presentato al pronto soccorso portando con sé il monkeypox virus. L’uomo è appena rientrato da un viaggio alle Canarie, si tratta del primo caso accertato di vaiolo delle scimmie.
Il vaiolo delle scimmie è in Italia. Dall’Umberto I è stata diramata una nota in cui si specifica che la persona “è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali”. Inoltre “sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti”. Certo dopo due anni di pandemia da Coronavirus siamo su altri livelli. Ma la situazione viene comunque attentamente monitorata visto che casi simili sono stati riscontrati in diverse parti del mondo.
Vaiolo delle scimmie: come si trasmette, segni e sintomi
L’istituto per le malattie infettive ha fatto sapere che “il quadro clinico è risultato caratteristico e il monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e dissequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee”. Il virus può essere trasmesso per contatto con animale o umano infetto, con materiale corporeo umano con virus oppure per esposizione a droplet. È simile al vaiolo umano, inizia tipicamente con una sindrome simil-influenzale e un gonfiore dei linfonodi, seguito da un’eruzione cutanea sul viso e sul corpo. La maggior parte delle persone guarisce dalla malattia in 14-21 giorni, ma la patologia può essere anche fatale. Ora il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia.
Europa e Stati Uniti sono attualmente in stato di allerta a causa di diversi casi segnalati di vaiolo delle scimmie. In Portogallo si registrano 5 casi e 20 sospetti, in Spagna si parla di 23 potenziali contagi, mentre in Massachusetts c’è il caso di un uomo recentemente recatosi in Canada. Qui sono una decina i casi sospetti. Il primo a confermare un caso di vaiolo delle scimmie ad inizio mese è stato il Regno Unito.
Dopo i casi segnalati da inizio maggio in Europa e Stati Uniti l’Organizzazione Mondiale della Sanità “continua a monitorare da vicino la situazione in rapida evoluzione”. Al momento, l’Oms “non raccomanda alcuna restrizione per i viaggi e gli scambi commerciali con il Regno Unito sulla base delle informazioni disponibili in questo momento”.
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