Un oggetto con forma circolare ellittica, con il diametro di circa 8-10 metri e emanava una luce blu elettrico. Si tratta dell’Ufo avvistato lo scorso 5 aprile da un impiegato e dalla moglie casalinga sulle Alpi Apuane. Il caso, già denunciato ai carabinieri di Massa, è stato reso noto nel corso del terzo congresso internazionale del Cun, il Centro ufologico nazionale, che si è appena svolto a Roma.
Secondo Vladimiro Bibolotti, presidente del Cun, si tratta di “uno degli avvistamenti più importanti degli ultimi quindici anni”. Questa è la storia. L’impiegato e la moglie, residenti in un comune della provincia di Massa, entrambi quarantenni, stavano tornando a casa dopo aver cenato da parenti. A bordo dell’auto anche il loro figlio di pochi anni, che dormiva. Mancavano pochi minuti alle 23. Giunti a ridosso di una curva, si accorgono che la ringhiera che delimita lo spazio dove si trova un’edicola votiva riflette della luce blu, a intervalli regolari. Dopo pochi metri di marcia il disco volante si materializza a circa cinque metri di quota, a non più di 10-15 metri dalla vettura. L’uomo racconta di essere stato investito da luci blu elettrico e poi di aver visto questa sorta di anello, anch’esso blu, che girava.
Lo stesso oggetto viene avvistato dalla moglie, che lo descrive negli stessi termini. Ai testimoni l’oggetto sembra un tagadà, la giostra dei luna park, ma rovesciato, con settori verticali, che girava in modo vorticoso. La visione dell’Ufo terrorizza i due coniugi. L’uomo, ancora abbagliato, scappa a tutta velocità. Si ferma più avanti, scende dall’auto, ma dell’oggetto non c’è più traccia. Segnala il fatto ai carabinieri e viene attivata la procedura prevista dalla materia di avvistamenti di oggetti di difficile identificazione.