L’idea del Toro Club di Borgaro Torinese era quella di celebrare l’epopea del Grande Torino, la squadra entrata nella storia per le sue vittorie e per il modo tragico in cui perì, il 4 maggio 1949, nell’incidente aereo di Superga, che costò la vita a 31 persone, tra giocatori, tecnici, giornalisti e accompagnatori. Ma il monumento, la coda di un aereo schiantato contro un muro di mattoni e una targa sottostante, non è affatto piaciuto, e ha scatenato una raffica di proteste indignate (non solo da parte dei tifosi granata) dando vita ad una petizione lanciata in questi giorni su internet (sul sito Avaaz.org) per rimuoverlo. Gli abitanti del posto sono indignati soprattutto perché a pochi chilometri dal nuovo, discusso monumento, anni fa un aereo vero è finito sulle case uccidendo quattro persone. L’8 ottobre 1996, infatti, un Antonov 124 è caduto su un cascinale di San Francesco al Campo e per oltre un anno la scena che si presentava a chi vive in questa zona, in lontananza era proprio simile a quel monumento di Borgaro: la coda della carlinga piantata in quella casa completamente distrutta, simbolo di morte e dolore. Impossibile non collegare dolorosamente le due cose.
