Giuditta Perna è morta per asfissia da annegamento, questo l’esito finale stabilito dall’autopsia durata circa tre ore e mezza. Aveva 27 anni, era una studentessa universitaria, dopo otto giorni di ricerche è stata ritrovata ieri mattina senza vita, nelle acque del fiume Ofanto, tra i comuni irpini di Aquilonia e Monteverde. Secondo l’esito dell’esame, il decesso della ragazza risale al 21 gennaio scorso, il giorno stesso della scomparsa, e andrebbe a confermare l’ipotesi del suicidio, emersa già dopo la ricognizione esterna del cadavere, effettuata ieri dallo stesso medico legale, che non aveva rinvenuto segni di violenza sul corpo della studentessa. Giuditta non sapeva nuotare. Secondo una possibile ricostruzione si sarebbe lanciata dal ponte di Pietra dell’Oglio da un’altezza di quindici metri, nel fiume che in quel punto è profondo due metri. Decine di carabinieri, Vigili del Fuoco, sommozzatori e speleologi, supportati da elicotteri e unità cinofile, hanno cercato inutilmente Giuditta per otto giorni, controllando ogni singolo angolo agli argini del fiume e sulle montagne circostanti. Dopo aver individuato la sua auto parcheggiata, con all’interno la sua borsa senza cellulare, nella tarda mattinata di ieri, il suo corpo è stato trovato un chilometro e mezzo più in là da una pattuglia dei carabinieri, coperto dai rami, in un punto del fiume dove l’acqua non supera i trenta centimetri.
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