Ora che è a Strasburgo, Cècile Kyenge si è liberata di Roberto Calderoli, ma deve ancora fare i conti con colleghi che usano un linguaggio razzista. Ieri all’Europarlamento si discuteva di salario minimo e Janusz Ryszard Korwin-Mikke, deputato polacco e leader del Congresso della Nuova Destra, ha spiegato che è contrario citando gli effetti della sua introduzione negli Usa. “Quattro milioni di persone – ha detto – hanno perso il posto di lavoro. Beh erano quattro milioni di negri, ma ora abbiamo venti milioni di europei che sono i negri d’Europa“. Ha pure ribadito due volte il concetto: “Venti milioni di giovani europei vengono trattati come i negri d’Europa”, “Sì, sono trattati come negri”. Parlava in inglese, si è solo espresso male? I problema è che Korwin-Mikke ha precedenti inquietanti: dalle tesi sulle donne meno intelligenti degli uomini a quella su Hitler all’oscuro dell’Olocausto. Molte le proteste in Aula e le richieste di sanzioni, anche da parte dell’ex ministra per l’integrazione: “Non ha offeso solo le persone come me, che hanno un altro colore della pelle, ma tutti noi qui dentro, che siamo animati dai valori alla base di queste istituzioni: uguaglianza e dignità di ogni persona”.
