Una serata senza apparenti pensieri tra due fidanzati 20enni, chiusa intorno alle 2.30 di oggi 12 dicembre quando la porta della camera d’albergo in via Filzi, ad Ancona, si è chiusa alle loro spalle. Sembrava tutto normale poi, stamani, le urla della ragazza hanno svegliato tutti. Terribile la scena che si è presentata ai soccorritori, riverso sul pavimento del bagno c’era il cadavere del ragazzo. Sotto choc la fidanzata, mentre gli investigatori sono al lavoro per capire cosa si successo.
Come riporta Il Resto del Carlino, sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile di Ancona, la Polizia scientifica, la Croce Gialla e l’automedica del 118. Secondo le prime ricostruzioni sembrerebbe trattarsi di un gesto volontario compiuto dal 20enne mentre la fidanzata dormiva, ma non è stato trovato alcun biglietto.
Ancona, 20enne trovato morto in bagno dalla fidanzata
Particolare che non ha ancora portato gli inquirenti a mantenere il massimo riserbo. Sono ancora in corso gli accertamenti. Il fenomeno del suicidio è di attualità. In Italia per tutte le fasce di età, in particolare in quella adolescenziale e, purtroppo, sono in aumento con crescita maggiore tra i minori. Incremento del 60% dei casi di autolesionismo post-pandemia, con episodi che iniziano addirittura nella scuola primaria.
È sulla base di questi dati che l’Associazione culturale pediatri (Acp) ha lanciato un appello urgente affinché nei bilanci di salute dei medici vengano inserite indagini specifiche sul rischio suicidario e sui segnali di autolesionismo, considerato ormai una “anticamera del suicidio”.
A finire sotto accusa sono gli smartphone, per la loro capacità di creare una dipendenza comportamentale precoce, alimentata dal confronto con modelli irrealistici sui social e dall’esposizione a contenuti dannosi. Questo ha portato molti giovani a isolarsi, sperimentando sentimenti di inadeguatezza e ansia.