La tragedia si è consumata nella serata del 25 aprile, in una stazione ferroviaria di Milano, trasformando in dramma una tranquilla attesa di un treno. Una ragazza di soli 17 anni, che si trovava insieme al cugino di 41 anni e al figlio 12enne di lui, stava aspettando il convoglio che l’avrebbe riportata a casa, a Stradera. L’atmosfera era rilassata e familiare fino a quando, per passare il tempo, la giovane ha deciso di prendere in prestito il monopattino del cuginetto e muoversi lungo la banchina del binario 2. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare l’esito di quel momento di leggerezza.
Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza si è allontanata percorrendo qualche metro e, senza accorgersi dei pericoli, è entrata nell’area di un cantiere attivo nei pressi dei binari. La situazione è precipitata quando, mentre si trovava all’interno della zona interdetta, si è avvicinato il treno regionale 25081. Preoccupato dall’improvvisa assenza della cugina, il 41enne ha iniziato a cercarla con angoscia. Dopo pochi minuti l’ha trovata, più avanti, stesa a terra, ancora viva ma priva di sensi. I soccorsi sono stati immediati e la giovane è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Monza, dove però, a causa di una gravissima ferita alla testa, è morta poco dopo il ricovero.
Leggi anche: “C’è un terzo morto”. Sparatoria in piazza, si aggrava il bilancio: chi erano le vittime

Tragedia sui binari, travolta dal treno e morta giovanissima. Era con i parenti in stazione
Il macchinista del treno, ancora sotto shock, ha raccontato agli investigatori di aver intravisto la ragazza mentre tentava di risalire sulla banchina, proprio mentre sopraggiungeva il convoglio. “Ho visto la sagoma con il monopattino e ho subito azionato il freno d’emergenza e suonato la tromba”, ha dichiarato l’uomo, spiegando però che non è stato possibile evitare l’impatto, nonostante il disperato tentativo di frenare il treno. La dinamica di quei drammatici secondi è ora oggetto di un’indagine approfondita da parte delle autorità competenti.

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire nel dettaglio gli ultimi momenti della ragazza, ipotizzando che possa essere scivolata proprio mentre cercava di uscire dal cantiere oppure che, distratta da un paio di cuffiette, non si sia resa conto dell’imminente pericolo. Gli elementi raccolti fino ad ora parlano di una fatalità terribile, resa ancora più amara dall’ingenuità di un gioco che in un attimo si è trasformato in tragedia. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni, con l’obiettivo di chiarire ogni dubbio e accertare eventuali responsabilità.


Il dolore della famiglia e di tutta la comunità è immenso. Una serata che doveva concludersi serenamente si è trasformata in un incubo. Il destino crudele ha voluto che un gesto di spensieratezza si pagasse al prezzo più alto. L’intera vicenda richiama tragicamente l’attenzione sulla sicurezza nelle stazioni e sulla necessità di proteggere maggiormente le aree di cantiere, perché simili tragedie non abbiano a ripetersi.