A pochi giorni dalla polemica sulla processione di San Giovanni Evangelista a Corleone che si sarebbe fermata di fronte all’abitazione di Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, e a una settimana della presentazione del libro del figlio Salvatore jr a Palermo, fissata per il 18 giugno, la trasmissione Quarto Grado ha mostrato una foto recente del volto del capo dei capi.
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Salvatore Riina, detto Totò ma anche ”‘u curtu” e ”la belva”, oggi ha quasi 85 anni. Li compirà a novembre, in carcere. Latitante dal 1969, è stato catturato il 15 gennaio 1993 dal Crimor – la squadra speciale dei Ros guidata dal capitano Ultimo – al primo incrocio davanti alla sua villa in via Bernini a Palermo. Lì, con l’inseparabile moglie Ninetta e i figli, ha trascorso alcuni anni della sua latitanza.
Quando il volto del capo dei capi apparve in tv, lasciò tutti a bocca aperta. Nessuno, infatti, si aspettava che un personaggio così goffo, piccolo, dagli occhi sgranati, potesse essere il mafioso feroce dipinto dalle cronache giudiziarie.
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Condannato, negli anni, a 18 ergastoli, il capo dei capi ha tuttora una ”elevatissima pericolosità sociale” e la ”capacità” di ”mantenere i contatti con la cosca mafiosa di appartenenza”, quella dei sanguinari stragisti ”corleonesi”. Lo ha sottolineato la Cassazione – si legge sull’Ansa -, nella sentenza depositata il 12 maggio, confermando il carcere duro per l’ex capo di Cosa Nostra proprio in ragione dei rapporti tuttora in corso con il suo clan che a Corleone ha la roccaforte e continua a tributargli rispetto, come testimonia l’episodio dell’inchino della processione di San Giovanni Evangelista avvenuto domenica scorsa davanti alla casa di Riina, al civico 24 di via Scorzone. Per queste ragioni la Suprema Corte ha respinto il reclamo di Riina contro l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma che ad aprile 2014 aveva convalidato il decreto del carcere duro emesso dal Guardasigilli a novembre 2013 che prorogava l’applicazione del 41 bis.
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Il capo dei capi è arrivato nel carcere di Parma ad aprile del 2014, dando il cambio all’altro boss corleonese, Bernardo Provenzano, che è invece passato dal penitenziario emiliano a quello milanese di Opera. Le foto d’epoca di Riina sono ormai tristemente iconiche ma ieri sera, come detto, la trasmissione Quarto Grado ha mostrato in esclusiva la foto segnaletica più recente. È anziano ora Riina, ma come sottolineato anche nel programma condotto da Gianluigi Nuzzi, sembra che il tempo non abbia scalfito quello sguardo sprezzante e arrogante che l’ha sempre contraddistinto.
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