Nato nel 1930 e morto il 17 novembre del 2017, Salvatore Riina, detto Totò, è uno dei criminali titaliani più noti nel mondo. Dopo essere stato per anni il “most wanted” italiano, Riina fu fermato il quindici gennaio 1993 sulla circonvallazione di Palermo, in via Bernini, insieme al suo autista Salvatore Biondino. Il capo della cosca di Corleone è in carcere da allora e di lui, come è ai giorni nostri, non erano disponibili molte fotografie. Lo scorso anno, la trasmissione “Quarto grado” di Gianluigi Nuzzi aveva mostrato il boss di Cosa Nostra dopo 23 anni di carcere. Il boss appariva molto invecchiato e provato dalla lunghissima detenzione. Ora una nuova immagine di Totò Riina torna a circolare in rete. A pubblicarla è stata il Giornale. Il boss è accusato di minacce aggravate nei confronti del direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano sulla base di alcune intercettazioni ambientali effettuate quattro anni fa nella casa di reclusione milanese dove era detenuto il boss di Cosa Nostra. (Continua a leggere dopo la foto)

Il processo era iniziato davanti alla sesta sezione penale di Milano e nella prossima udienza, fissata per il 27 giugno, venne ascoltato Siciliano, parte civile nel dibattimento. Totò Riina, sdraiato su una barella, rinchiuso nell’ospedale di Parma, partecipò così, da lontano (connesso via tv con l’aula del tribunale di Milano) al processo. Le sue condizioni di salute sembravano sempre più precarie. ”Il Padrino è una larva”, scrisse il Giornale. Dalle captazioni, disposte dalla Dia di Palermo nel 2013 mentre il ”capo dei capi” di Cosa Nostra parlava, durante l’ora d’aria, col capomafia della Sacra Corona Unita Alberto Lorusso, erano emersi anche presunti propositi di attentato nei confronti del pm di Palermo Nino Di Matteo. In quelle ore di intercettazioni, poi, Riina, stando all’imputazione del pm di Milano Bruna Albertini, avrebbe minacciato anche il direttore di Opera.
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Per l’intera durata dell’udienza Riina rimase a gambe larghe, gli stinchi magrissimi. Non apparve in grado di muovere né le gambe né le braccia. Riina è stato il capo indiscusso di Cosa Nostra dal 1982 fino al suo arresto, avvenuto il 15 gennaio 1993.