Scossa di terremoto in Italia questa mattina, il sisma è stato chiaramente avvertito dalla popolazione che si è riversata in strada. Secondo i dati Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), la magnitudo del terremoto si attesta a 3.6 gradi della scala Richter. Il sisma alle ore 8.44 in zona si è verificato ad una profondità di 3 km. Molti abitanti della zona hanno avvertito la scossa e hanno raccontato che sia stata preceduta da un forte boato. Diversi residenti hanno segnalato che la scossa sarebbe stata accompagnata anche da un breve blackout.
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Scrive Fanpage come: “Si tratta della scossa per magnitudine più alta negli ultimi 40 anni. Dopo quella di magnitudo 4.4 dell’ottobre 1983 e della scossa di magnitudo 3.6 avvenuta il 29 marzo 2022, ma ad una profondità maggiore, di 3 chilometri. Sempre lo scorso anno si era registrata pochi giorni prima, il 16 marzo, un’altra scossa di magnitudo 3.5”.
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Terremoto a Pozzuoli, scossa di magnitudo 3.6
La scossa si è registrata nei campi flegrei, nei pressi di Pozzuoli. Segnalazioni stanno arrivando anche da Napoli, precisamente dai quartieri di Agnano, Bagnoli, Pianura e Fuorigrotta. Non si registrano al momento danni a persone o cose. Proprio ieri era stato diffuso uno studio sull’area. La crosta della caldera della zona vulcanica dei Campi Flegrei risulterebbe indebolita. >“Mi vuoi sposare?”. Barbara D’Urso dice sì al giovanissimo vip, poi si scopre tutto
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Ne consegue la necessità di una maggiore attenzione per valutare la pericolosità effettiva della situazione. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su “Communications Earth & Environment”. Gli autori dello studio sono Christopher Kilburn, professore di Vulcanologia presso l’ University College London (UCL), Stefano Carlino ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano (INGV-OV).
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Nicola Alessandro Pino, primo ricercatore INGV-OV e da Stefania Danesi, primo ricercatore INGV Sezione Bologna. Secondo quanto riportato dall’INGV, “al momento i risultati della ricerca non hanno alcuna implicazione diretta sulle misure che riguardano la sicurezza della popolazione”, ma per il nuovo studio il susseguirsi degli episodi di sollevamento degli ultimi decenni ha causato un progressivo indebolimento nella crosta della caldera dei Campi Flegrei.