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Sventato attentato in Vaticano: preso in Italia pericoloso terrorista di al-Qaeda

  • Italia

 

Voleva colpire il Vaticano, ma per fortuna l’hanno fermato prima. A finire in manette Siyar Khan, 36enne pakistano residente a Roma, che faceva parte di una cellula legata ad al-Qaeda e con base in Italia. Come riporta Il Tempo, faceva parte del gruppo di ricercati, a vario titolo, per i reati di strage, terrorismo internazionale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Procura di Cagliari. Ieri, intorno alle 19, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino con un volo della Qatar Airlines, proveniente da Doha, ed è stato subito fermato e arrestato dalla polizia di frontiera che lo attendeva sulla pista. Questa cellula qaedista sarebbe la responsabile dell’attentato avvenuto in un mercato nel 2009 a Peshawar, una strage che costò la vita ad almeno 100 persone.  

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Nel 2010 l’organizzazione, secondo le indagini, aveva progettato un attentato in Vaticano. Per realizzarlo, a marzo dello stesso anno, fecero arrivare nella Capitale due pakistani ritenuti dagli inquirenti i kamikaze prescelti. I terroristi, però, avevano capito di essere sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine e hanno desistito dal progetto. Il 24 aprile scorso la Procura di Cagliari ha emesso 18 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone indagate, a vario titolo, per reati legati al terrorismo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con cui il gruppo si finanziava.

Le indagini, si legge nell’ordinanza, hanno fatto emergere l’insediamento ad Olbia di un gruppo di persone di nazionalità pakistana che, in stretto collegamento con altri esponenti della comunità in Italia e con connazionali rimasti in Pakistan, hanno dato vita ad un’organizzazione fondamentalista collegata ad al-Qaeda e ad altre formazioni jihadiste internazionali.

“Tale organizzazione – scrive ancora il gip – strettamente correlata alla gestione dell’immigrazione illegale in Italia, che costituisce ad un tempo una forma di finanziamento e una fonte inesauribile di reclutamento e penetrazione nel territorio, ha mostrato una concreta efficacia operativa sia nel finanziamento del terrorismo internazionale, sia nella programmazione ed esecuzione di atti terroristici, tra i quali spicca la terribile strage avvenuta nel mercato di Peshawar”. Il gruppo, però, secondo quanto accertato dalle indagini “aveva progetti di azioni violente anche in Italia”.

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