In due telegrammi, uno al nunzio a Bujumbura – mons. Evariste Ngoyagoye – e l’altro alla Superiora generale delle Missionarie Saveriane – suor Ines Frizza -, il Papa si dice “colpito dalla tragica morte” delle religiose violentate e uccise in Burundi e “auspica che il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternita’ tra i popoli”. Nei messaggi, firmati dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, Francesco assicura dunque le sue preghiere per queste “generose testimoni del Vangelo” ed esprime la sua vicinanza e partecipazione alla congregazione delle tre suore e a tutta la comunità di fedeli del Burundi.