Ancora ignote le cause della morte di Domenico Maurantonio, lo studente di 19 anni volato dal quinto piano dell’hotel da Vinci di Milano. Gli accertamenti stabiliranno anche l’eventuale assunzione di un lassativo, ma nel frattempo le indagini si concentrano su una serie di “comportamenti anomali”, nel corso della notte tra il 9 e il 10 maggio, tenuti dal ragazzo e da altri compagni, alcuni dei quali potrebbero essere risentiti nelle prossime ore.
E parlano anche Antonia e Bruno, i suoi genitori. Loro assicurano che Domenico non sarebbe mai salito da solo su quella finestra, al quinto piano dell’albergo di Milano. “Io mi sono affacciato da quella finestra che mi arrivava fino al petto e che ha un davanzale profondo quaranta centimetri. Domenico non sarebbe mai salito da solo su quel davanzale”, dice Antonia.
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L’attenzione degli inquirenti è concentrata su quanto potrebbe essere accaduto tra le 5,20 e le 7,30 di domenica scorsa. In quei centro trenta minuti nessuno ha dichiarato di avere più visto Domenico, che è poi stato trovato privo di vita dopo il volo di venti metri. Dove era, con chi e sopratutto: cosa stava facendo? Questi i quesiti ai quali gli inquirenti milanesi dovranno trovare una risposta.
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