Il 17enne arrestato domenica per l’omicidio della madre, del padre e del fratello nella loro villetta di Paderno Dugnano, sta affrontando le conseguenze della sua azione dal carcere minorile di Beccaria. Un dramma che ha lasciato il paese sconvolto e il ragazzo, ora sotto accusa, cerca conforto dall’unico legame familiare rimasto: i suoi nonni. L’avvocato difensore, Amedeo Rizza, ha dichiarato che il giovane è desideroso di incontrare i nonni al più presto, essendo loro le uniche persone a cui può ancora rivolgersi.
Riccardo ha cercato di spiegare il terribile gesto, affermando che “non ho riflettuto, se l’avessi fatto, non sarei arrivato a tanto. Ho agito di impulso”. Secondo il suo legale, il ragazzo appare profondamente dispiaciuto non tanto per se stesso, quanto per le vite che ha tolto. “Ora lo sta capendo”, ha detto Rizza, sottolineando come l’adolescente sia sopraffatto dal rimorso per ciò che è accaduto”.
Strage di Paderno, i nonni: “Non abbandoneremo Riccardo”
” L’elevato numero di coltellate inflitte durante l’attacco – un dettaglio che ha scioccato molti – è un elemento su cui la difesa punta, indicando come il ragazzo non fosse pienamente consapevole di ciò che stava facendo. “Non si è reso conto del numero di coltellate. Questo potrebbe dimostrare che non era in sé”, ha aggiunto l’avvocato. Nelle ore successive al delitto, il 17enne ha chiesto ripetutamente dei suoi familiari, in particolare dei nonni e della zia, e attende con ansia il momento in cui potrà incontrarli.
Dopo l’udienza di convalida del fermo, prevista per domani, potrà finalmente avere un colloquio con loro. Il nonno materno, che ha incontrato l’avvocato, ha assicurato che non lasceranno mai solo il nipote, nonostante il dolore straziante per la perdita della figlia e dell’altro nipote. “Gli staremo sempre vicini”, ha ribadito il nonno, manifestando un amore incondizionato nonostante la tragedia.
Intanto, il Tribunale di Monza ha nominato un tutore legale per il ragazzo, un’avvocatessa che lo affiancherà nel difficile percorso giudiziario. Il giovane, pur sconvolto dall’accaduto, ha mostrato interesse per la scuola, chiedendo di poter avere alcuni manuali scolastici. “Legge molto”, ha detto l’avvocato Rizza, che gli ha già consegnato un libro della scuola. Questo gesto sottolinea come, nonostante l’atrocità del crimine, il ragazzo cerchi di mantenere un contatto con la normalità della sua vita passata. L’incontro con il legale è stato rapido, principalmente per spiegargli come si svolgerà l’udienza di convalida, un passaggio cruciale in questa fase del procedimento. “È tranquillo, per quanto lo si possa essere in una situazione del genere”, ha detto l’avvocato. Il giovane sa che dovrà raccontare nuovamente la sequenza di eventi che ha portato alla strage, una prospettiva che lo turba profondamente. Al centro del caso c’è ora la questione della premeditazione. “Il pm la contesta, ma dal punto di vista giuridico ritengo che non ci siano le basi”, ha concluso il legale. Mentre l’Italia segue con sgomento l’evoluzione del caso, il destino del giovane resta incerto, ma una cosa è certa: nonostante il crimine orribile, la sua famiglia, o ciò che ne resta, non lo abbandonerà.