Sono passati quasi quattro mesi dalla strage di Mestre. Era il 3 ottobre quando il bus elettrico della compagnia La Linea era precipitato da un cavalcavia provocando la morte di 21 persone. Terribili le immagini che arrivarono nelle case degli italiani intorno alle 20. Quel che restava dell’autobus erano solo lamiere. Nei giorni immediatamente successivi, grazie anche alle testimonianze di 15 sopravvissuti, gli investigatori avevano iniziato alla ricostruzione della dinamica.
La procura di Venezia aveva affidato verifiche sul tratto di strada dove si era verificato l’incidente che nel punto della tragedia era privo di guardrail. E ancora aveva acceso i fari sulle registrazioni delle telecamere, sulle scatole nere del bus disponendo, poi, ulteriori accertamenti sul cuore del conducente. A distanza di quasi quattro mesi, resta il giallo sulle ragioni dell’incidente.
Strage di Mestre, Alberto Rizzotto non fu colpito da malore
Sì perché oggi sono arrivati i risultati sull’autopsia dell’autista del mezzo, Alberto Rizzotto. A quanto si apprende l’uomo non è stato colto da nessun malore: a provocare la sua morte è stato il trauma cranico conseguente al grave incidente stradale. Lo ha stabilito l’autopsia effettuata dai consulenti medico legali incaricati dalla procura. La relazione conclusiva è stata depositata e messa a disposizione delle parti processuali.
Adesso l’attenzione si sposta sui fattori non umani. Si attendono i risultati delle perizie sullo sterzo del bus, per verificare l’ipotesi di un possibile guasto, e sul guardrail per capire se la presenza di una struttura non a norma abbia contribuito a quanto accaduto. La strage di Mestre è stata una delle peggiori degli ultimi anni. Il dramma era stato ben dipinto dal governatore del Veneto Luca Zaia.
Poco dopo lo schianto aveva così commentato: “I miei della sanità, diciamo i più esperti, che da 40 anni fanno emergenza urgenza, mi dicono di non aver mai visto una tragedia del genere”. A distanza di quattro mesi ora i superstiti chiedono che vengano accertate eventuali responsabilità