È pesante e altrettanto legittima la decisione di Gino Cecchettin, il papà di Giulia Cecchettin. Dal momento della scomparsa di sua figlia, la presenza del padre sui media nazionali è stata costante, prima per provvedere a dichiarazioni utili alla ricerca della figlia e del suo ex fidanzato, Filippo Turetta. Poi, dopo la tragica fine di Giulia, che ha scosso tutto il paese, Gino ha continuato a presenziare per fornire il suo contributo alla sensibilizzazione collettiva contro il devastante fenomeno del femminicidio. E, altrettanto legittimo, per raccontare il suo dolore di padre.
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Insieme a Gino, spesso anche la figlia Elena Cecchettin ha voluto rilasciare dichiarazioni, parlare della sua esperienza dolorosa e lanciare accuse. Nell’opinione pubblica – quasi completamente al fianco della famiglia Cecchettin – c’è tuttavia anche una fetta, per fortuna minima, di assurdo, di cattiveria. Ed è su questo che ora si sfoga la rabbia di Gino Cecchettin.
Gino Cecchettin, partono denunce
Stefano Tigani, l’avvocato di Gino Cecchettin, è stato costretto a muoversi per tutelare il suo nome, il suo onore e quello di tutta la famiglia, reagendo a un’ondata di fatti diffamatori. La vicenda, che ha scosso profondamente la comunità, ha visto Cecchettin diventare bersaglio di accuse infondate e teorie del complotto sui social network.
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Tigani ha dichiarato di aver già presentato due querele per diffamazione e sta raccogliendo documentazione per ulteriori azioni legali. L’aspetto drammatico e incomprensibile è, come detto dal legale, la difficoltà nel gestire l’enorme volume di contenuti offensivi, ma ha ribadito la necessità di porre fine a queste accuse. Sulla rete volano le accuse a Gino, i soliti complotti argomentati in varia maniera.
Per esempio, quello di usare la morte di Giulia per promuovere l’azienda. Gino Cecchettin, esperto informatico, secondo i soliti hater sta sfruttando la tragedia per portare maggiore visibilità alla sua azienda. Queste accuse, lanciate digitalmente, stanno ora incontrando la ferma opposizione degli avvocati. In un comunicato, Tigani ha evidenziato la gravità di dover affrontare azioni diffamatorie in un momento di dolore così intenso per la famiglia Cecchettin. Ha inoltre assicurato che ogni attività denigratoria nei confronti di Cecchettin e della sua famiglia troverà una pronta reazione legale. Tutto assurdo e ingiusto.
Questo caso solleva questioni critiche riguardanti la responsabilità e le conseguenze dell’uso dei social media, specialmente in situazioni di grave lutto e tragedia. Mentre la Polizia postale lavora all’identificazione degli autori dei post diffamatori, la comunità si interroga sulla necessità di maggiore sensibilità e rispetto online in momenti di tragedia.