La vicenda di Silvia Romano continua a tenere banco. Tante le polemiche scoppiate in queste ore a causa della sua conversione all’islam e numerosi anche gli insulti e le minacce ricevuti dalla ragazza. Infatti, si pensa addirittura ad una scorta per difenderla. Nelle scorse ore c’è stato un intervento davvero particolare da parte del marò Salvatore Girone, che insieme al collega Massimiliano Latorre fu accusato di aver ucciso due pescatori indiani nel Kerala, a sud dell’india, il 15 febbraio del 2012.
Da quell’anno lui e Latorre sono stati al centro di una lunghissima battaglia giuridica tra l’India e l’Italia. Tornando all’attualità, il fuciliere di Marina ha deciso di pubblicare un post su Facebook dedicato alla giovane cooperante: “Bellissima notizia, presto a casa Silvia! Riprenditi la tua vita”. Sono state poche le parole scelte dall’uomo, ma le stesse hanno avuto un carattere molto significativo. Non è stata comunque la prima volta che Girone abbia parlato della Romano. (Continua dopo la foto)
Quando la giovane fu rapita il 24 novembre del 2018 in Kenya, il marò scrisse sui social: “Con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte del nostro grande fratello blu, un pensiero profondo lo rivolgo a Silvia! Libertà per Silvia…”. Parlando delle ultime news su Silvia, la Prefettura di Milano, cioè la città in cui la ragazza vive, sta valutando di proteggerla mentre la sua casa è già sorvegliata dalla Polizia. Per lei la situazione è seria: l’odio scatenato dalla sua conversione è incontenibile”. (Continua dopo la foto)
La madre di Silvia ha dichiarato: “Cerchiamo di dimenticare, di chiudere un capitolo e aprirne un altro”. Il medico di famiglia ha aggiunto: “Sta bene, come l’avete vista quando è arrivata, anche psicologicamente. Un controllo va sempre fatto dopo tanti mesi che si manca dall’Italia, è doveroso”. La mamma ha poi detto ancora ai cronisti: “Come vuole che stia? Provate a mandare un vostro parente due anni là e voglio vedere se non torna convertito”. (Continua dopo la foto)
Ed infine: “Usate il cervello. Vogliamo stare in pace, abbiamo bisogno di pace”. I rapitori del gruppo terroristico Al Shabaab avevano affermato: “I soldi serviranno in parte ad acquistare armi, di cui abbiamo sempre più bisogno per portare avanti la jihad, la nostra guerra santa. Il resto servirà a gestire il Paese: a pagare le scuole, a comprare il cibo e le medicine che distribuiamo al nostro popolo, a formare i poliziotti che mantengono l’ordine”.
Silvia Romano, insulti e minacce. La costretta decisione della cooperante