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Morte Marchionne: oggi la decisione della famiglia. E la stampa parla di ‘mistero’

 

 

Gli ultimi giorni di Sergio Marchionne sono stati caratterizzati dalla massima riservatezza: di Fca, della sua famiglia, della struttura di Zurigo in cui era ricoverato. E ora, dopo la sua morte, il registro non cambia: poche comunicazioni ufficiali, poche spiegazioni su come se ne sia andato. E anche per quel che riguarda i funerali il riserbo è massimo. Almeno lo è stato inizialmente. Da subito le indiscrezioni indicavano che potrebbero tenersi in tre luoghi: in Canada, in Abruzzo oppure a Zurigo. Rispettivamente il Paese in cui ha vissuto da ragazzino, la sua regione natia e la città svizzera in cui risiedeva ora. Ma sul luogo la stampa parla ancora di ”mistero”. E ancora, la sua famiglia – la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio Giacomo e Jonathan Tyler – vorrebbero una cerimonia funebre rigorosamente privata: dunque niente camera ardente al Lingotto, come si ipotizzava, e niente cerimonie pubbliche. Il funerale in forma privata è stato poi confermato. E, si apprende, il manager verrà ricordato anche a Torino a fine agosto, in un appuntamento ancora da definire. (Continua a leggere dopo la foto)



L’ex Ceo di Fiat Chrysler era talmente esposto su giornali e tv, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, da preservare gelosamente i suoi affetti e la sua privacy al di fuori del lavoro. D’altronde, ammetteva, “ho pagato un costo altissimo” per essere diventato non solo il capo di Fca, ma anche il manager più odiato e rispettato d’Italia. Il manager verrà ricordato dalle aziende del gruppo a settembre in due distinti momenti, con due cerimonie, una a Torino e una ad Auburn Hills, in Michigan dove ha sede Chrysler. (Continua a leggere dopo la foto)

L’amministratore delegato di Fca è entrato il 27 giugno all’ Universitatsspital per un’operazione alla spalla destra. Tutto si doveva chiudere con una breve convalescenza. Ha attraversato una prima fase di recupero durante la quale c’è stata una complicazione improvvisa e inattesa che lo ha portato alla morte. L’ipotesi più accreditata è quella di un sarcoma. Secondo quanto riportato da ”Lettera 42” l’ex ad di Fiat soffriva di forti dolori alla spalla e per questo assumeva del cortisone. (Continua a leggere dopo la foto)

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Secondo le fonti citate da Madron, al manager erano stati indicati chiaramente i rischi dell’intervento chirurgico e la situazione era resa ancor più complicata dal suo problema alla tiroide, a causa del quale Marchionne assumeva dei farmaci ogni giorno. L’operazione avrebbe provocato un’embolia, col team di medici che ha tentato di rianimarlo, ma la situazione è peggiorata irreparabilmente. Marchionne è stato tenuto in vita artificialmente dalle macchine fino al momento del decesso.


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