Un clamoroso sviluppo potrebbe rimescolare le carte nel mistero ancora irrisolto della morte di Pierina Paganelli. Emergono ora le prime indiscrezioni sull’incidente probatorio svoltosi lo scorso febbraio: il test effettuato tramite telecamera potrebbe scagionare Louis Dassilva. A rivelarlo sono proprio i legali dell’unico indagato per l’omicidio.
Nel frattempo, Manuela Bianchi ha trascorso ben 13 ore nell’ufficio del pubblico ministero, sottoposta a un lungo interrogatorio. “Ha finalmente collaborato con il pubblico ministero”, ha dichiarato in maniera sintetica il consulente Davide Barzan al termine dell’audizione sostenuta dalla sua assistita, Manuela Bianchi.

Colpo di scena nel delitto Pierina: “Non è Dassilva quello nella cam3”
Gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che difendono il 34enne senegalese accusato di omicidio volontario, hanno rivelato “un aspetto preliminare sull’esperimento giudiziale della cosiddetta camminata sotto la cam3”. Dai primi risultati emerge che “la statura di Louis Dassilva risulta incompatibile con l’altezza del soggetto ignoto ripreso dalla cam3 alle 22.17 del 3 ottobre 2023”.

Secondo le conclusioni dei periti incaricati dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), il soggetto inquadrato mentre passa davanti alla farmacia nell’orario compatibile con il delitto non corrisponderebbe a Dassilva, che risulta più alto rispetto all’”ignoto 1″.


La sfilata davanti all’obiettivo della telecamera situata presso la farmacia di San Martino era stata organizzata per fare chiarezza sul caso di Pierina. Il dispositivo, registrando e confrontando le immagini, ha permesso di analizzare le movenze di Louis e, secondo una valutazione preliminare, la persona ripresa non sarebbe il vicino di casa della vittima. Un vero colpo di scena.